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Nocerina - Brindisi 1 a 2 PDF Stampa E-mail
lunedì 13 ottobre 2008

Image Senza il pubblico amico, costretto a rinunciare alla trasferta per disposizione dell'Osservatorio sulle manifestazioni sportive, il Brindisi espugna lo stadio San Francesco di Nocera Inferiore e conquista la sesta vittoria consecutiva del campionato.
Contro la Nocerina degli ex Giugno e Mangiapane, i biancazzurri recuperano Roberto Taurino, sceso in campo con una vistosa maschera protettiva, ma fanno ancora a meno dell'infortunato Fiore.
Silva schiera Vidoni in porta, Idda, Taurino, Trinchera e Tidei in difesa; Lenti, Cordiano, Kettlun a centrocampo e Chiesa leggermente staccato a supporto delle punte Moscelli e Galetti. Giugno rivoluziona la Nocerina del dimissionario Ussia ed anche nel corso del match, ordina diverse modifiche.
Il Brindisi parte forte e dopo appena sette minuti di gioco passa in vantaggio: fallo laterale di Kettlun, sponda di testa di Galetti e Lenti, appena dentro l'area di rigore, lascia partire un sinistro precisissimo che si insacca nell'angolino basso alla sinistra del portiere Galeano.
Il Brindisi insiste mentre i padroni di casa appaiono frastornati dalla tranquillità degli avversari e si dimostrano incapaci di abbozzare la pur minima manovra. Qaundo si fa male De Rosa, Giugno butta in campo Magliocco, l'escluso eccellente del match, ma nulla cambia.
I biancazzurri tengono in mano le redini dell'incontro grazie ad un centrocampo solido ed una difesa impenetrabile. In avanti Chiesa, Moscelli e Galetti sembrano poter far male da un momento all'altro ma l'unica pecca dei biancazzurri è quella di non saper trovare la rete del raddoppio: l'occasione d'oro capita a Galetti che, supera l'avversario con un sombrero ma si fa anticipare prima della battuta a rete.
Dopo la prima mezzora la Nocerina, grazie ad una rinnovata disposizione tattica, si rende più pericolosa. Ci prova due volte Mangiapane ma la palla migliore capita sui piedi di Steinhouse che manca lo specchio della porta da buona posizione.
Proprio nel momento migliore dei rossoneri arriva, però , il secondo gol del Brindisi: veloce triangolazione Galetti-Moscelli e l'attaccante argentino non perdona a tu per tu con il portiere locale.
Sullo 0-2 e tra le vibranti proteste del pubblico di casa si va negli spogliatoi.
Al rientro in campo i tifosi della Nocerina si fanno sentire sempre di più e danno uno scossone alla loro squadra. I campani cominciano a farsi minacciosi verso la porta di Vidoni mentre il Brindisi arretra e non riesce ad essere ficcante nelle ripartenze.
Al 15', dopo un batti e ribatti in area di rigore, la sfera schizza fuori e Mangiapane, dai 30 metri, lascia partire una botta che trafigge Vidoni.
La partita diventa vibrante e a Capezzone saltano i nervi: brutto fallo a centrocampo e l'arbitro lo manda anzitempo negli spogliatoi. Intanto il Brindisi aveva già operato la prima sostituzione: fuori Kettlun, dentro Cangini. Poco dopo Silva manda sul prato verde anche il difensore Corazzini per Chiesa ed ordina a Tidei di rinforzare il centrocampo.
La Nocerina si butta in avanti con molta foga ma poco costrutto. Il Brindisi non riesce a sfruttare le enormi praterie lasciate a disposizione dai padroni di casa. I biancazzurri sono comunque bravi a tenere il possesso di palla e spezzettare il gioco con lunghi fraseggi tra centrocampo e attacco.
L'unico pericolo per la porta ospite nasce da un'uscita a vuoto di Vidoni ma Steinhouse e Magliocco non trovano la deviazione vincente e Idda spazza lontano.
Nelle battute finali viene fuori la maggior classe dei biancazzurri con Cordiano e Cangini padroni del centrocampo e Moscelli grandissimo nel sacrificarsi a nascondere la palla agli avversari. Il Brindisi sfiora a più riprese la rete della tranquillità ma non rischia nulla.
Finisce 1-2 tra gli applausi del pubblico nocerino verso gli atleti della squadra ospite e la grandissima gioia di calciatori, società e dei tantissimi tifosi brindisini che hanno seguito l'incontro sul maxischermo allestito in Piazza Vittoria.
Adesso i punti di vantaggio sulla seconda sono cinque: per la capolista si può già parlare di fuga.

 

articolo tratto dal sito www.forzamolossi.it