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Lavoro Nero nell'Agro PDF Stampa E-mail
venerdì 08 febbraio 2008

Il lavoro nero immerge anche l’Agro nocerino-sarnese. Immediate sono state le precauzioni delle varie istituzioni che cercano di correre ai ripari attraverso confronti e dibattiti a più voci. L’obiettivo è quello di risolvere il problema mediante nuove e più solide sinergie tra sindacati e amministrazioni.

Nonostante i vari tour de force messi in atto da fervide ed efficaci politiche di regolarizzazione, il nostro stivale si piazza ai primi posti per quanto concerne l’ondata indomabile del lavoro nero che, continuando il suo flusso incessante, è abbondantemente pervenuto anche nelle nostre zone, dove a nulla sono serviti i vari tentativi per cercare di arginare il suo corso indomabile.

Per tali ragioni scendono coraggiosamente in campo sindacati ed amministrazioni pubbliche, in nome di nuovi piani e nuove strategie che possano arginare il fenomeno disonesto divenuto una vera e propria economia super organizzata che concorre e fa concorrenza alla vera economia legale. Un primo incontro a più voci ha visto in primo piano il segretario della Cgil di Salerno Franco Tavella, l’assessore della provincia di Salerno Massimo Cariello e l’assessore regionale Corrado Gabriele.  “Il nostro obiettivo è quello di spiegare ai giovani che il lavoro è ben altro.” Così esordisce proprio l’assessore regionale che vede il lavoro nero non soltanto calarsi sempre più nella nostra realtà, ma intrecciarsi altresì  con il drammatico tema dell’immigrazione clandestina nel nostro paese. Alle sue dichiarazioni si associa il segretario della Cgil Franco Tavella: “E’ un’economia fallace e negativa che tende ad espellere quegli imprenditori onesti che rispettano le leggi e i contratti di lavoro. – spiega Tavella – Bisogna reagire con forza ed avere un’iniziativa di repressione, anche perché i tanti condoni che abbiamo inserito sul territorio, sono purtroppo serviti ad incrementare maggiormente il lavoro nero.” Parole secche ed immediate, che trascinano, però, dietro sé un retrogusto amaro per la mera consapevolezza della difficoltà dinanzi ad un vero fenomeno criminale ben organizzato. Il lavoro nero poggia, infatti, su strutture e basi ben consolidate in quanto – a detta dell’assessore provinciale Massimo Cariello “non abbraccia un solo settore, ma si estende ad una molteplicità degli stessi.”

Si cerca, dunque, di armarsi efficacemente contro una nuova economia che – continua l’assessore Cariello – “non insegue la qualità del lavoro, ma il ribasso del costo di lavoro e dunque l’abbattimento totale di regole e capisaldi.” Ad ogni modo, prerogative ed ambizioni a parte, non cela la propria preoccupazione l’assessore regionale Corrado Gabriele, che si dice scettico sulla crisi politica di governo in atto e su una cultura normativa concernente la legge Bossi-Fini e la legge 30 o Legge Biagi, in materia di occupazione e di mercato di lavoro, che non tarda a definire “assurde”.

                                                                                                          Raffaella Garzillo