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Nocera Inferiore: Primato Ospedale Umberto I PDF Stampa E-mail
venerdì 08 febbraio 2008

Record nazionale ed internazionale per la cura e l’attenzione dei neonati. E’ il nuovo primato attribuito all’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore grazie ad una serie di statistiche accuratamente stilate, che hanno permesso di portare a galla e rispolverare dal peso dei pregiudizi la validità del lavoro e dell’impegno campano.

Se il feto prematuro è vivo va rianimato, anche se la madre è contraria: questa l’attualissima disputa che vede coinvolto il mondo scientifico e che preme ancor di più sul rinomato divario tra Nord e Sud. Secondo alcuni medici del settentrione, infatti, un feto estremamente prematuro nato da un aborto e, dunque, a rischio, non riceverebbe lo stesso servizio e la stessa terapia se venuto alla luce al Sud. Evidente è la diffidenza verso le nostre capacità, lampante è l’esitazione nei confronti della validità di coloro che lavorano quotidianamente con impegno e professionalità nel settore. Sample Image

Ma se il Nord pone il meridione e le proprie capacità cliniche e scientifiche ad un livello minimo di presidio e garanzia, il Sud risponde con dati numerici, dunque tangibili e concreti, che hanno permesso loro di ergersi al di sopra del livello nazionale e soprattutto internazionale, a confronto con l’avanzato continente americano. E’ il caso del reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale civico Umberto I di Nocera Inferiore che, grazie ad una serie di precise statistiche, si è giustamente meritato il primato per la tutela e la cura dei piccoli nati prematuramente, nonché per la qualità assistenziale del proprio settore, volando anche al di sopra dei rispettabili americani-canadesi. I dati elaborati sono quelli del 2007:

Su 1322 piccoli nati al centro ospedaliero nocerino, 618 sono stati ricoverati nel reparto TIM; su questi 618, il 43,2%, dunque circa 267 bimbi, è stato partorito prima delle 35 settimane. Di questi 267 nati prematuramente, 54 sono venuti alla luce con un peso al di sotto di un chilo e mezzo e 37 al di sotto di un chilo. Tra i suddetti 618 ricoverati al reparto TIM, inoltre, 9 piccoli sono deceduti, ma si tratta di un livello di mortalità dell’appena 1,4%. Ma ecco che i dati si fanno più interessanti nel momento in cui vengono posti a confronto con gli indici di riferimento americani del Vermont Oxford Network: per quanto concerne i bambini nati con un peso tra i 500 e i 1500 grammi, il nosocomio nocerino ha registrato un tasso pari al 90,7% di sopravvivenza, mentre gli indici americani di riferimento, un livello pari all’ 85,2%. Per quanto riguarda, invece, i neonati tra i 500 grammi e 1 chilo l’indice nocerino è stato dell’89,2% e quello della Vermont Oxford Network del 71%.  “I numeri non si possono falsare – afferma a tal proposito Norberto Nosari, primato del reparto TIM – I dati stilati ci rendono orgogliosi e ci spingono a perfezionare sempre più la nostra attività medica perché ciò significa che stiamo lavorando in maniera adeguata e corretta.”

                                                                                                      Raffaella Garzillo