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venerdì 31 ottobre 2008
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Nocerini DOC
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Attuali Incarichi
  • Membro della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace
 Il Papa ha nominato Arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia Mons. Francesco Alfano, finora Arcivescovo di Sant'Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia. Mons. Francesco Alfano, si legge nel bollettino della Sala stampa della Santa Sede, e' nato a Nocera Inferiore, diocesi di Nocera Inferiore-Sarno e provincia di Salerno, il 13 giugno 1956.

Ha studiato al Seminario Minore diocesano e, fino alla licenza liceale, in quello regionale di Salerno. Come alunno dell'Almo Collegio Capranica ha frequentato Filosofia e Teologia all'Universita' Gregoriana, licenziandosi in Teologia Dogmatica. E' stato ordinato presbitero il 17 aprile 1982 e incardinato a Nocera Inferiore-Sarno. Dopo l'ordinazione sacerdotale ha ricoperto questi incarichi: 1982-1986: Vicario Cooperatore di "S. Bartolomeo Apostolo" in Nocera Inferiore; 1986-1989: Parroco di "S. Maria delle Grazie" in Casali di Roccapiemonte; 1989-2005: Parroco di "S. Maria delle Grazie" in Angri; 1992-1996: Direttore dell'Istituto diocesano di Scienze Religiose; 1993-2002: Responsabile della formazione dei seminaristi; 2001-2005: Vicario Episcopale per il clero. Ha ricoperto, inoltre, gli incarichi di Assistente diocesano dei Giovani di Azione Cattolica, Assistente diocesano di Azione Cattolica, Segretario del Consiglio Presbiterale e del Collegio dei Consultori, Direttore del Consiglio Pastorale e Responsabile dell'Ufficio Pastorale della Nuova Evangelizzazione. E' stato uno dei principali collaboratori del Vescovo nella celebrazione del Sinodo diocesano (1996-2001) e del primo Congresso Eucaristico diocesano. Il 24 ottobre 1996 e' stato annoverato tra i Cappellani di Sua Santita'.

 

 

 

 con ammirazione vi segnaliamo un altro nocerino DOC  il  maestro giuseppe cascella pittore internazionale  dell'arte della pittura e presepe www.maestrocascella.com

 

 

 

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I poeti di Nocera   

                                                                        (Non solo Domenico Rea)

 L'Agro è terra di poeti, Giulio Caso ci presenta alcuni nostri concittadini del passato che ebbero a distinguersi nel

campo delle arti letterarie.Saremmo felici di ricevere vostre segnalazioni (accompagnate da un breve cenno

biografico) riguardanti altri scrittori o poeti nocerini del passato.-

Francesco Acerbi (1606-1690), nato a Nocera Inferiore. Insegnò filosofia a Napoli e all'Aquila. Compose vari poemetti in lingua latina tra i quali ricordiamo:  

Polypodium Apollineum e Aegro coepori a Musa solarium.

Saverio Costantino Amato (1814-1837), nato a Nocera Inferiore. Fu discepolo di Basilio Puoti; collaborò a vari giornali tra cui: Il Nomade, Il P o l i g a m a , L ' O m n i b u s , L'Omnibus Pittoresco. Pubblicò poesie, novelle ed articoli letterari.Pasquale Galante (1899 -1983), nato a Margherita di Savoia, visse a Nocera Inferiore. Pubblicò molte raccolte di racconti e poesie, alcune delle quali inserite in antologie all'estero.

La sua poesia è ricercata per la tendenza alla perfezione del suo mondo interiore che trovava fonte d'ispirazione nei propri sentimenti e nelle cose che lo circondavano.

Raimondo Di Jesu (1905 -1983), nato ad Ariano Irpino, visse a Nocera Inferiore. Pubblicò varie raccolte di poesie premiate in concorsi nazionali.Nelle sue liriche ha sublimato  simboli della cristianità, terreni canoni di bellezza e sentimenti d'ansia per il possibile uso distorto delle nuove tecnologie da parte dell'uomo. La fede, comunque, è uno dei motivi fondamentali della sua poesia.

Gabriele Sellitti (1927 - 1992), nato a Nocera Inferiore. Ebbe riconoscimenti a livello nazionale;

un suo libro porta la prefazione di Salvatore Quasimodo che gli lasciò simbolicamente anche la sua penna in

eredità. Privilegiò il tema del lavoro e dei problemi sociali. Nelle sue poesie, in italiano ed in vernacolo, ha trasfuso

il realismo dell'epoca alternandolo con dolcissime liriche d'amore. In una delle sue poesie più famose, Le monache

rosse, interpreta i sacrifici delle operaie conserviere di una volta, che durante il lavoro vestivano un lungo camice a

grandi riquadri rossi e coprivano i capelli con un grosso fazzoletto di tela rossa.