NOCERA INFERIORE. Duecento euro di multa per D.T., 52enne odontotecnico nocerino, e centottanta euro per la 36enne A.P.: i due , al lavoro nel noto studio odontotecnico del primo, hanno patteggiato davanti al giudice monocratico, chiudendo la loro vicenda giudiziaria con una multa pecuniaria ciascuno. I controlli delle forze dell’ordine avevano sorpreso la donna intenta ad effettuare una pulizia interdentale pur non in possesso della necessaria abilitazione, attivitá che richiede a norma di legge una specializzazione medico-chirurgica. D. T. era il titolare dello studio nocerino, che oltre ad aver consentito tale attivitá illecita in spregio alle regole che disciplinano il lavoro in questo delicato settore rispondeva anche della mancanza di autorizzazioni da parte della Asl Salerno 1. Il tutto avveniva nell’ambito di una serie di controlli a tutela dei clienti, attivitá di contrasto alla diffusa pratica di esercitare professioni e mansioni delicate , disciplinate da titoli come lauree e diplomi specifici necessari, senza alcun documento che certifichi studio ed esperienza. E’ il caso della A.P. , che pur sprovvista e non abilitata metteva come si suol dire "le mani in bocca" ai pazienti, eseguendo attivitá di routine che però spettano a chi, come i dentisti, medici chirurghi, ha il necessario titolo. I due hanno scelto di patteggiare la loro pena davanti al tribunale monocratico nocerino presieduto da giudice Musella, che ha comminato loro due multe rispettivamente di 200 euro per l’odontotecnico D.T. e 180 euro per A.P. , entrambi nocerini. Qualche anno fa suscitò scalpore ad Angri il provvedimento di sequestro per il centro dentistico con denuncia a piede libero per il responsabile, colto in fallo da un blitz delle fiamme gialle. In quel caso lo studio dentistico di via Tenente Fontanella venne sottoposto all’apposizione dei sigilli, con conseguente denuncia del titolare della societá, P. I., 45 anni, che praticava la professione spacciandosi per medico dentista essendo in possesso della semplice qualifica di odontotecnico. L’accusa fu di esercizio abusivo della professione.

articolo di Alfonso T. Guerritore - la città