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Santanchè: con Cirielli una squadra vincente PDF Stampa E-mail
marted́ 03 febbraio 2009

Image Il simbolo è pronto: «Movimento per l’Italia-Cirielli presidente». Oggi alle 17 nel salone della Provincia Daniela Santanchè, leader del movimento, presenta l’apparentamento insieme con il candidato alla presidenza della Provincia Edmondo a Cirielli. «Una bella squadra: l'avvocato Vincenzo Cammarota che era l'ex vicesindaco della città ed è stato capogruppo di maggioranza e all’opposizione, abbiamo l'architetto Calabrese per l’agro Nocerino sarnese che ha messo insieme una struttura con molte donne; c’è con noi a Salerno la responsabile regionale Dorotea Pascale che viene dalla società civile e Francesca Iannone che ha avuto un’esperienza nell'Udc, poi Massimo Manzione, Vito Carabotta e Doriana Pesce». Non la preoccupa lo sbarramento al 4 per cento alle europee? «Devo essere coerente e sul 4 per cento sono d’accordo. D’altra parte non faccio politica per interesse personale, ma per passione civile. Il 13 e 14 aprile gli italiani hanno deciso in 36 ore non per il bipolarismo ma per il bipartitismo». Ma l’Italia è anche un Paese con tante specificità e localismi. «Sono contro la presunzione della terza via. Dal discorso di Berlusconi sul predellino in poi, sono convinta che uno dei problemi principali è l’instabilità politica: in Italia i governi non arrivano a 24 mesi. Con un partito del 51% si fanno le riforme che si attendono da quando ero ragazza, e non lo sono più da un pezzo.». E i movimenti come il suo? «I movimenti sono utilissimi ma all'interno di un progetto politico. D’altra parte i grandi partiti dell’alleanza, An e Forza Italia, sono oceani che hanno bisogno di affluenti». Sta facendo una grande battaglia sul caso Battisti, sarà candidato con lei il figlio di una vittima del movimento politico di Battisti di cui si chiede l’estradizione al Brasile. «Si è sputato in faccia alle vittime del terrorismo. Lo faccio per esigere anche la certezza della pena, sono contro il sistema premiale della giustizia italiana. Qui con il rito abbreviato a nessuno si può dare l'ergastolo, chi si comporta bene in carcere ha una diminuzione della pena di 45 giorni ogni sei mesi». In una situazione generalizzata di crisi, il Sud è destinato a soffrire, basterà la social card? «Io ero per detassare le tredicesime e questo governo non l’ha fatto. Sento che si vogliono spendere soldi per nuove carceri: stracolme di stranieri. Si faccia in modo che vadano a scontare le pene nei loro paesi e si investa per il Sud». Il Sud è sponda verso l’Africa, siamo alle porte del mercato unico euromediterraneo: ha senso una politica restrittiva sull’immigrazione? «Ci ha fregato il politically correct, il falso buonismo, la finta solidarietà del governo precedente: Ferrero, orgoglioso ministro dei clandestini, ci ha fatto diventare il ventre molle dell'Europa. Io sono per cancellare l’idea che l’Italia sia per gli stranieri il paese dell'illegalità. Una società che ingloba differenze deve essere certa delle sue leggi». Il Pdl ha fatto come il Pd: molte candidature calate dall’alto. «Il Movimento per l'Italia fa il contrario, costruiamo dal basso e dal territorio: questa è la nostra forza.». Salerno è la città del ministro Carfagna, che giudizio ne dà? «Coraggiosa. Io avevo depositato un progetto che ripartiva dalla legge Merlin, questo governo è il primo che ha messo mano al problema della prostituzione». Salerno è anche la città di un sindaco di sinistra che ha atteggiamenti da uomo di Destra... «Un sindaco che è andato più volte in contrasto con il Pd e ha capito che è una linea perdente e ha cambiato la rotta.» Lei diventa vessillo del rigore, ma ha una storia molto particolare. «Barocca, direi. Non vincerei il premio Mulino Bianco per la famiglia, ma so che una costellazione di valori, a difesa della famiglia, è l'unico modo per far prevalere l’etica. Mi sono divertita, con i miei guadagni, quindi non dovevo nascondere niente. Oggi credo che la crisi ci debba far guardare con distacco al superfluo e infonderci un nuovo senso dell’etica».

Fonte Il Mattino