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L’Udc va da solo: il candidato sarà un prof PDF Stampa E-mail
giovedì 05 marzo 2009

Image E l’Udc va da solo. Lo aveva annunciato ad Avellino De Mita spiegando come avrebbe mandato a casa il Pd, E ieri in una riunione romana con Casini s’è definita la strategia. dappertutto da soli. E ora è caccia aperta al nome da candidare. L’Udc intende pescare nel mondo universitario.«C’è tempo per decidere - dice Luigi Nocera che con Salvatore Arena ha partecipato all'incontro romano con il leader dell’Udc nazionale e Ciriaco De Mita - Possiamo confrontarci con calma». «L'Unione di Centro in Campania lavora concretamente per creare un'alternativa politica e programmatica alle giunte Bassolino e Iervolino», si spiega alla fine della riunione romana. Ma a questa primo giudizio politico sul centrosinistra si aggiunge un’ulteriore specificazione: «Questa linea si esprimerà anche nelle prossime elezioni provinciali. L'Unione di Centro, nel confermare la scelta nazionale delle scorse elezioni politiche, constata che al momento non esistono condizioni dignitose per un accordo con il Pdl. L'Unione di Centro continuerà comunque il dialogo con chi è interessato al cambiamento della Regione». Una riunione che significativamente ha visto presenti sia i vertici nazionali che gli uomini di punta del partito in Campania. Erano presenti Pier Ferdinando Casini, Lorenzo Cesa, Ciro Alfano, Domenico Zinzi, Nunzio Testa, Michele Pisacane, Ciriaco De Mita, il rettore Gennaro Ferrara; per Salerno Francesco Salzano, Luigi Nocera e Salvatore Arena. «Guardando alla prospettiva - spiega Luigi Nocera - Non facciamo una cosa diversa a Napoli, a Salerno o ad Avellino. Se c’è una convergenza su un uomo di centro da parte del Pdl allora si discute. E probabilmente questo il caso di Avellino. Altrimenti il Pdl non può chiederci di sedersi al tavolo dopo aver definito tutto. Se domani c’è una convergenza su un nostro candidato allora qual è il problema? Valutiamo le prospettive». I margini probabilmente non ci sono più, a questo punto? «Quando si vogliono fare le cose le condizioni si trovano. Se non c’è la volontà accade che si pone la candidatura così come è stata posta a Salerno», spiega Nocera. Che aggiunge: «Noi siamo andati a livello nazionale distinti e distanti rispetto ai due poli. Se mesi fa si è votato dicendo che si prendevano le distanze, altrimenti al momento attuale Casini era già nella Pdl e magari pure ministro». Ma c’è comunque la difficoltà di trovare un candidato dopo il «no» di Scarlato: «Chi lo dice che non ci sono gli uomini?Morto un Papa se ne fa un altro. Qui siamo tutti utili ma nessuno è indispensabile. Avevamo dato un’indicazione e Scarlato egli stesso si era proposto. Poi per motivi personali ha fatto un passo indietro». Poi la riunione di ieri da cui è uscito un documento inequivocabile. Si va da soli. E Casini ha affidato a Salzano, Arena e Nocera un compito: «Portare a casa almeno l’8% dei consensi». «Vediamo cosa accadrà nel Pdl, la fusione non sarà qualcosa di indolore - vaticina Nocera - Vi dice niente quel che è accaduto nel Pd? C’è più identità di vedute tra Forza Italia e An o tra Margherita e Ds? E mentre si mette a punto un progetto politico per la provincia di Salerno si guarda anche al quadro regionale. Ci sono strade di confronto che sono tutte aperte, anche rispetto alle regionali. Insomma davvero i giochi non sono fatti e le elezioni non sono poi così vicine».

Fonte: Il Mattino