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Tredici anni, legato e pestato da due bulli PDF Stampa E-mail
giovedì 30 aprile 2009

Image Il gioco di violenze era andato avanti per mesi fin quando la piccola vittima, tredici anni appena, non ha potuto nascondere alla mamma lividi e graffi. Tornato a casa da un pomeriggio di gioco in compagnia dei suoi amici di sempre, non ha potuto nascondere le ecchimosi provocate dalle bastonate e dalle botte. La sua mamma, preoccupata, ha voluto sapere tutta la verità poi è andata denunciare l’accaduto ai carabinieri del comando provinciale di Salerno. È stato così che gli investigatori hanno individuato i bulli e, sul computer di uno di loro, hanno anche trovato un filmato che ritraeva le violenze subite dal 13enne. I due ragazzini, rispettivamente di 16 e 17 anni, sono stati denunciati al tribunale dei Minori di Salerno con l’accusa di lesioni personali, sequestro persona e minaccia. Sono poi stati riaffidati ai loro genitori in attesa di essere sottoposti ad interrogatorio ad opera del sostituto procuratore Antonio Sasso. Secondo quanto riferito dai carabinieri del reparto operativo, i protagonisti dell’assurda vicenda di bullismo appartengono tutti a famiglie medio-borghesi e benestanti. Era il mese di marzo quando i militari del reparto operativo (agli ordini del tenente colonnello Francesco Merone e dal maggiore Michele De Maio) hanno avviato delle serrate indagini per individuare i responsabili della violenza all’interno del gruppo di amici della vittima. È stato difficile per i carabinieri individuare gli autori della violenza e anche cercare di ricostruire l’accaduto in quanto la vittima, spaventata dalle possibili reazioni dei suoi aggressori, non ha collaborato con gli investigatori. Ha soltanto raccontato quanto accaduto. Ha detto di essere stato portato in campagna dai suoi amici, di essere stato legato ad una sedia, di essere stato preso a bastonate e picchiato da uno di loro mentre l’altro riprendeva la violenza con il proprio telefonino. Quindi di essere stato slegato e lasciato dolorante a terra. Il piccolo ha anche ammesso che non si trattava della prima violenza subita e che spesso i due (suoi amici di sempre e vicini di casa) usavano picchiarlo perché era il più piccolo del gruppo. Fino a quel giorno quando gli hanno procurato delle ecchimosi che sono state notate dalla mamma. Attraverso un meticoloso lavoro di indagine, i carabinieri hanno poi individuato i responsabili mettendo alle strette anche la giovane vittima la quale non ha potuto far altro che ammettere l’identità dei due aggressori. I carabinieri, nel corso delle operazioni, hanno rinvenuto su un computer di uno dei due minori indagati, un file contenente una videoripresa, effettuata con un telefonino e nella quale si ritraeva la violenza subita dal tredicenne. Nel filmare si nota chiaramente uno dei due indagati legare ad un palo, con una corda, la vittima e quindi prenderlo a bastonate sul corpo. Quando i due minorenni hanno visto i carabinieri, in un primo momento hanno negato quanto accaduto. Incastrati poi dal filmato, non hanno potuto far altro che ammettere le proprie responsabilità dichiarando ai militari che «era soltanto un gioco, uno scherzo».

Fonte: Il Mattino