Cerca in Google

Il sondaggio

Iscriviti alla Newsletter




Cerca in NoceraTV

Curiosità

 

Rifiuti, arresto per il preside di Ingegneria PDF Stampa E-mail
giovedì 04 giugno 2009

Image Lo studio del professor Vito Cardone, grande e luminoso, nel campus di Fisciano, ieri era deserto. Il professore non c’è, è all’estero. «Il professore è negli Stati Uniti per una serie di lezioni» dicono i suoi collaboratori. Tornerà in Italia nei prossimi giorni. Anzi, deve tornare. Perchè su di lui, da alcune ore, pende una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari firmata nell’ambito della nuova inchiesta sulla gestione del ciclo rifiuti in Campania. Il professore è finito nell’inchiesta sui collaudi per gli impianti di Cdr per il trattamento dei rifiuti, in particolare quello di Battipaglia che Cardone avrebbe dovuto verificare e collaudare prima che l’impianto entrasse in funzione. «Concorso in falso ideologico» recita l’accusa della procura di Napoli, accolta dal gip del tribunale ed ora contenuta nell’ordinanza di custodia cautelare che dovrà essere notificata al preside di ingegneria dalla Dia e dalla Guardia di Finanza di Napoli. Sessantadue anni, napoletano, Vito Cardone, preside della facoltà di ingegneria era a capo della commissione di collaudo dell’impianto di produzione del Cdr di Battipaglia. La commissione, varata dal commissariato per l’emergenza rifiuti in Campania, avrebbe dovuto certificare che i lavori eseguiti per l’impianto erano stati fatti a regola d’arte e che, quindi, lo stesso impianto poteva entrare in funzione. Per i pm di Napoli tutto questo collaudo sarebbe stato compiuto su circostanze e risultanze techiche finite in un certificato «falsificato» in atto pubblico. La prima reazione, nell’ateneo sotto choc, è quella del rettore Pasquino: «Mi pare un’enormità...». Prosegue il rettore: «La struttura commissariale aveva scelto quattro presidi di facoltà di ingegneria per le commissioni di collaudo degli impianti, una scelta di garanzia. Cardone è una persona che gode della mia stima. Lui mi aveva riferito che quell’impianto non era collaudabile. Mi aveva anche raccontato che non erano stati sequestrati documenti...». Prima battuta dell’accusa, tutta da verificare. Ma la procura sostiene che Cardone si sarebbe limitato a certificare il collaudo solo sulla base delle risultanze offerte dal direttore dei lavori. Quindi, un collaudo parziale, in corso d’opera, che sarebbe stato fatto passare come colaudo finale. Il professore molto noto in ateneo è conosciuto anche per la sua passione per la musica classica (ascolta Radio Swiss Classic pezzi di autori sinfonici via internet). Un flusso continuo di musica che fa da contrappunto alla sue camice a scacchi e ai suoi modi informali. Con il rettore Donsì, il preside Cardone è stato delegato all’edilizia universitaria. In pratica, ha seguito tutta la fase di espansione del campus di Fisciano. E stato eletto, due anni fa, presidente della conferenza dei presidi delle facoltà italiane di ingegneria. Pochi anni fa, per protestare contro la riforma universitaria, Vito Cardone fu uno dei docenti che svolsero alcune lezioni in piazza in segno di protesta. Dal 1981 la carriera accademica di Cardone è stata punteggiata da successi scientifici. Ha diretto la collana «Architetura e città» e «Ritratti di città». Ha scritto saggi sulle periferie di Napoli e biografie di grandi architetti. All’insegnamento affianca la progettazione, direzione e collaudo dei lavori di infrastrutture civile e di edilizia residenziale pubblica. Cardone ha nel suo passato anche una militanza politica che l’ha portato prima a diventare segretario nazionale della lega per l’obiezione di coscienza all’inizio degli anni settanta e poi presidente dell’Arci di Napoli, nel 1977, succedendo al filosofo Aldo Masullo.

Fonte: Il Mattino