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E Cirielli non riconferma il direttore generale «Così l’ente risparmia» Ma è polemica sulle cifre PDF Stampa E-mail
domenica 21 giugno 2009

Image Cinque assessorati a Fi con Gerardo Soglia in Giunta, cinque ad An, uno a Udc e Mpa: è questo il quadro dell’accordo per la Provincia. Dove è guerra di cifre sul direttore generale Fausto Delli Santi andato in pensione. Mentre scoppia il caso-Udeur con il consigliere Giovanni Fortunato che annuncia: «L’assessorato o va a me o a nessuno». Primo giorno di lavoro alla Provincia per Edmondo Cirielli. Il neopresidente arriva alle 9,30 accolto da un gruppo di amici fidati: Antonio Iannone con Marco Galdi, Eva Longo, Alberico Gambino. Cirielli si intrattiene con Pietro Stasi. Arriva il dirigente Ciro Castaldo. Poi Ernesto Sica. «Avevamo una serie di procedure burocratiche da sbrigare - dice il deputato - e stiamo ottimizzando la pianta organica per ridurre le spese. Primo risparmio: il direttore generale Delli Santi è andato in pensione, non lo abbiamo sostituito». Il comunicato diramato dal Palazzo vanta un taglio da 228mila euro l’anno. «Stimo Cirielli, ma qualcuno intorno a lui dà cifre da bancolotto» la replica di Delli Santi. Che con l’ultima busta paga in mano spiega: «Il mio stipendio era composto di una sola voce di 13mila euro al mese lordi, che significa 169mila euro l’anno, non 228mila. Da dirigente il mio stipendio annuo si aggirava sui 120mila euro l’anno. Il risparmio è di 49mila euro. Per 2mila euro netti al mese in più ho accettato di lavorare 12 ore al giorno con risultati che sono pronto a mostrare. A Cirielli ho comunicato in anticipo che andavo in pensione ricevendo da lui apprezzamenti, prima di questo colpo basso del comunicato». «La campagna elettorale è finita - interviene Angelo Villani - basta dare cifre a vanvera. E poi il risparmio si misura in termini di risultati: Delli Santi ha dato una gestione unitaria alla macchina burocratica». Nel frattempo la prima nomina prevista è quella del giornalista Eugenio Ciancimino che diventerà il nuovo capoufficio staff. Quella di ieri, per Cirielli, è stata un’altra giornata di consultazioni. A dispetto di un’immagine esteriore un po’ autoritaria, il deputato continua a consultare tutti, dentro e fuori la Provincia. «Non abbiamo ancora stabilito i criteri per la Giunta - dice Antonio Mauro Russo - Ma sembra accettata l’idea di dare un assessorato solo ai partiti con due consiglieri provinciali. Parlo da coordinatore del Pdl, cioé di tutte le aree che compongono il partito, non solo Fi e An, ma anche Nuovo Psi, Dfc e Dc. L’Udeur è un caso a parte». Forza Italia chiede cinque assessori, An ne avrebbe altrettanti (compresi i due tecnici già nominati), uno va all’Mpa, uno all’Udc più la presidenza del consiglio. Il tentativo degli uomini di Mara Carfagna è di riequilibrare in Giunta lo strapotere di An che, più radicata sul territorio, alla fine ha portato otto consiglieri a Palazzo Sant’Agostino contro i tre forzisti (Eva Longo ed Ernesto Sica hanno aderito al Pdl). Dunque Anna Ferrazzano vicepresidente, in Giunta Antonio Mauro Russo, Pasquale Aliberti, un tecnico e, a sorpresa, Gerardo Soglia. An, oltre ai tecnici Marcello Feola e Adriano Bellacosa, darebbe spazio ad Antonio Iannone e Giovanni Romano recuperando Alberico Gambino in propria quota. Tanti non eletti in Giunta potrebbero creare molto malcontento. Per questo si pensa ad inserire come criterio quello di considerare incompatibili i sindaci con il ruolo di assessori. Una ipotesi che taglierebbe fuori Aliberti, Gambino, Di Giorgio, Romano e Sica. «Ma va tutto bene, sono tranquillo», ripete Edmondo Cirielli. Lo ha ripetuto per tutta la campagna elettorale, visti i risultati c’è da credergli. Nell’Udeur, intanto, le posizioni diventano inconciliabili con Giovanni Fortunato vicino al dichiararsi indipendente. «C’era un accordo con Mastella e D’Acunzi - dice il sindaco di Santa Marina - il primo eletto entrava in Giunta. Io non solo sono l’unico consigliere provinciale, ma ho vinto nel mio collegio battendo Pdl e Pd, Brusco e Valiante. Se D’Acunzi voleva fare l’assessore si presentava al voto. Ora o l’assessorato va a me o a nessuno. Per ora aspetto e mi preparo a fare il capogruppo in Provincia».

Fonte: IL MATTINO