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Messaggio Pasquale del Vescovo Illiano PDF Stampa E-mail
venerdì 14 marzo 2008
 
 
 
 

«Soltanto il 5% dei giovani frequenta le parrocchie e gli oratori, il restante 95% dove va?». Così il vescovo Gioacchino Illiano, che ha voluto incontrare i giornalisti nella sede del palazzo vescovile di Episcopio, in occasione dell'avvicinarsi della Santa Pasqua. «I giovani d'oggi meritano ascolto - ha sottolineato il presule - É opportuno invitare gli educatori, gli insegnanti, i sacerdoti, i giornalisti, a educare allo studio e alla riflessione sulla parola di Dio, a trasmettere valori positivi. Il nostro Agro è afflitto da problemi enormi: morti bianche, disagi di ogni genere, famiglie divise, imprese fallite, disoccupazione, lacerazioni politiche. C'e' una soluzione a tutto questo? L'impegno dei cristiani a fare del bene e a superare le sofferenze». Monsignor Illiano ha citato come esempio il sindaco di Pagani, Marcello Torre, impegnato contro il male e per questo ucciso dalla camorra l'11 dicembre del 1980. «Non è un santo, ma un cristiano e un cattolico convinto, che ha sacrificato la propria vita per gli altri». La Chiesa, ha aggiunto il vescovo, è stata tra le prime a dare un segnale forte e positivo per una "resurrezione" dell'Agro. «La Chiesa sono i cristiani, i quali sono anch'essi cittadini, quindi in dovere di contribuire al progresso, reagendo in modo sempre positivo, senza neanche aspettarsi l'intervento altrui, imparando a condividere risorse e speranze per una nuova società. Pasqua è la continuazione della Resurrezione di Cristo di duemila anni fa».

Articolo di Antonio Orza tratto dal Quotidiano "Il Mattino" del 14.03.2008