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Buon cibo e ingegneria medica PDF Stampa E-mail
venerdì 15 gennaio 2010

Dicono che la forza dell’economia italiana stia nelle Pmi e, soprattutto, nei distretti, quelle zone del paese in cui si concentrano aziende dello stesso settore. Vero: ma con la crisi, anche i distretti si sono sgretolati di fronte al crollo delle commesse e al calo delle esportazioni. Ma anche in un periodo così negativo c’è chi si è salvato. Anzi, è incredibilmente riuscito a crescere.

Lo rivela un documento che si chiama Monitor dei distretti, curato dal servizio studi di Intesa Sanpaolo. Ebbene, il documento ci dice che soltanto 7 dei 104 distretti censiti sono riusciti a crescere il volume delle esportazioni nel corso dei primi sei mesi del 2009. Per la grande maggioranza il calo è andato dal -18,3% del sistema moda al -31,8% dei prodotti in metallo per l’industria. Al contrario, quattro distretti dei sette che possono vantare il segno più davanti alla quantità di scatoloni  inviati all’estero sono legali all’alimentare: vini della Sicilia Occidentale, salumi di Parma, vini delle langhe e Monferrato, conserve di Nocera Inferiore. A dimostrazione del patrimonio di qualità dei prodotti agricoli e di chi li trasforma.

Tra i distretti non alimentari in crescita spicca il biomedicale di Mirandola (come si vede dalla cartina, posizionato nella parte nord della provincia di Modena), cresciuto grazie “agli sforzi compiuti nella ricerca&sviluppo e a una domanda del settore sanitario poco ciclica (cioè che risente meno delle fasi di crisi) e in crescita strutturale”. Eccezioni, però: come si legge nella parta finale dello studio “l’export dei distretti nel 2009 subirà un calo non inferiore al 20%, la peggiore performance nella storia recente dei distretti”.

Per chi volesse saperne di più del distretto di Mirandola: http://www.distretti-tecnologici.it/distretti/Mirandola.htm