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Ritornano le vecchie tradizioni dei Nocerini sul Santuario di Santa Maria dei Miracoli PDF Stampa E-mail
lunedì 05 aprile 2010

 A questo santuario ed un pò a tutto il monte, il popolo nocerino e non è molto legato, in quanto ci si rivesa la domenica, Lunedì e il Martedì  in Albis, per la tradizionale processione

Il complesso è posto a mezza costa del Monte Albino, la verde montagna che domina tutto l’insediamento nocerino; fu fondato nel 1530 dal soldato nocerino Giovan Battista Castaldo e ospitò fin dall’origine uno dei pochi dipinti originali di Raffaello presenti nel Mezzogiorno, la c.d. Madonna d’Alba, oggi a Washington. Meta di pellegrinaggi in primavera, lo si raggiunge da una strada asfaltata, che arriva alla base del santuario, da dove parte una scalinata che arriva all’edificio. Il complesso, anticamente servito dagli olivetani che vi avevano eretto un monastero, fu seriamente danneggiato da una frana nel 1745, in seguito alla quale venne riattato nel 1819, quando si riaccese il culto per la Madonna dei Miracoli. Un’ampia e lunga scala coperta, illuminata da finestroni a tutto sesto, conduce alla chiesa (non visibile dall’esterno), di dimensioni contenute a navata unica con altari e cappelle e con una cupola che domina il presbiterio. All’interno, epigrafi, dipinti, sculture ed ex voto.

Fu realizzato sull’area di un’antica cappella, detta dei tre Pigni o delli Pigni, che recava un’immagine della Vergine ritenuta miracolosa. Frequentato inizialmente forse per le tre fonti (Bocca di mare, Musceo e 'Fontanelle), fu in origine meta di riposo per i contadini dell’agro che si recavano verso il mercato di Amalfi per vendere i frutti della propria terra. La cappella era affidata alle cure della Confraternita di Santa Maria a Monte presso la Cappella di S.Nicola nel rione Casolla. Al culto dell'immagine miracolosa fu aggiunto quello dei santi Eligio ed Emidio, le cui statue erano portate in città, presso la Cappella di San Rocco in Casale del Pozzo, una settimana prima di Pasqua. Il complesso, anticamente servito dagli olivetani, fu seriamente danneggiato da una frana nel 1745, in seguito alla quale i monaci si spostarono a valle, fondando la chiesa ed il convento di San Bartolomeo. Venne riattato nel 1819, quando si riaccese il culto per la Madonna dei Miracoli da monsignor Silvestro Granito, vescovo di Cava-Sarno e Amministratore Apostolico della diocesi di Nocera, sede vacante in quel periodo. Oggi è visibile e praticabile la grande scalinata, illuminata da tre finestroni a tutto sesto), conduce alla chiesetta a navata unica. All’interno sono custoditi epigrafi, dipinti, sculture ed ex voto.
Meta di pellegrinaggi sopratutto nel periodo dei festeggiamenti della Madonna del Santuario nel mese di Aprile , lo si raggiunge da una strada cementata, che arriva alla base del santuario, da dove parte una scalinata che arriva all’edificio.