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Salerno: la Giovane Italia organizza un presidio contro la pillola abortiva PDF Stampa E-mail
domenica 18 aprile 2010
Anche a Salerno arrivano le proteste contro la Ru486, la pillola abortiva già in uso in alcuni regioni italiane. Ad organizzarle, attraverso un presidio tenuto all’ingresso dell’Ospedale cittadino, sono i militanti della Giovane Italia di Salerno, movimento giovanile unico del PdL, in collaborazione con il consigliere circoscrizionale Rosario Peduto“Per chi come noi ha ricevuto una certa formazione umana e politica è ovvio dirsi dalla parte della Vita – dichiara Antonio Mola, dell’Esecutivo provinciale della Giovane Italia - quindi è normale scendere in piazza ogni qualvolta questo valore viene messo in discussione, far riflettere sui rischi a cui andiamo in contro quando ciò accade. La nostra battaglia, che continuerà anche durante il corso della prossima settimana, avrà come obiettivo quello di creare una coscienza condivisa che spinga la politica a concentrarsi sulla tutela della famiglia e contro ad ogni pratica che mette in discussione la Vita in nome di un malinteso senso di libertà”. “L’impegno che insieme ai ragazzi della Giovane Italia voglio garantire in questa battaglia – conclude il consigliere circoscrizionale del PdL Rosario Peduto - sottolinea come la politica, quella fatta di valori ed idee, è ancora viva e trova piena cittadinanza in quel grande partito che è il Popolo della Libertà.  Il nostro netto contrasto alla pillola abortiva nasce da una serena riflessione e dalla convinzione che ogni Vita è unica e irripetibile. Per questo a gran voce chiederemo che anche il nuovo Governo Regionale ed il Presidente Caldoro, del quale abbiamo apprezzato le sue parole sulla Ru486, adotti politiche volte al sostegno della famiglia tradizionale”. “Il fatto che durante il presidio qualcuno abbia chiamato la polizia per farci interrompere la manifestazione – concludono gli organizzatori – indica come la sfida sia soprattutto culturale: da una parte c’è che di fronte ai problemi di giovani mamme se ne lava le mani e dall’altra c’è chi lavora per fare in modo che proposte come il quoziente familiare o la detassazione su prodotti dell’infanzia diventino realtà”.