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Controlli sui negozi. Prodotti tipici nel mirino PDF Stampa E-mail
martedì 25 marzo 2008

Image Pasquetta di controlli per diversi esercizi commerciali di Nocera Inferiore. Nella mattinata di ieri gli agenti della polizia municipale hanno fatto visita ad alcuni punti vendita di generi alimentari e piatti d’asporto. Nel mirino delle forze dell’ordine c’erano il rispetto delle norme igieniche e la legittimità dell’apertura in un giorno festivo. Ai titolari controllati sembra che i vigili del comandante Correale non abbiano elevato contravvenzioni, ma sulla circostanza serpeggia un certo malcontento in un settore già da tempo alle prese con una grave crisi economica a causa della riduzione dei consumi. Secondo la normativa di liberalizzazione introdotta dal ministro Bersani in materia di apertura degli esercizi commerciali, non dovrebbero esistere più tanti vincoli come per il passato. Nel caso specifico, inoltre, si trattava di punti vendita dei cosiddetti prodotti tipici locali, come carciofi arrostiti, pane farcito e così via, particolarmente richiesti da chi si apprestava a consumare il tradizionale pranzo di Pasquetta. «Il problema non è costituito dall’azione di controllo in sé – sottolinea uno dei commercianti – ma il fatto che questo avvenga in una situazione di parziale confusione per gli operatori del settore». Sotto accusa ci sarebbe ancora una volta la mancanza di un calendario particolareggiato, concordato tra amministrazione e rappresentanti di categoria, o quanto meno della sua necessaria notifica a tutti i destinatari. Si, lamenta, inoltre, una certa incoerenza per la scarsa attenzione verso quegli ambulanti, del tutto abusivi e molto attivi nei giorni di festa, che vendono sotto gli occhi dei passanti, generi alimentari, senza alcun rispetto delle norme igieniche, specie pane e prodotti da forno tanto da diventare punto di riferimento preciso ogni domenica. «Non è certo un momento felice per il commercio – conclude il negoziante – mettere sotto pressione i titolari di esercizi a posto fisso, che pagano tasse sempre più salate come la TARSU, mentre la concorrenza sleale prolifica per le strade, non ci sembra un modo per garantire la giustizia. Anzi, così si invoglia a non mettersi in regola».

Articolo tratto dal quotidiano "Il Mattino" del 25.03.2008