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Abusivismo a Cava de' Tirreni PDF Stampa E-mail
giovedì 27 marzo 2008

Verranno abbattute tre case abusive, finite nella rete del nucleo antiabusivismo della polizia locale diversi anni fa e solo ora acquisite al patrimonio comunale. Le ruspe entreranno in azione la settimana prossima, tra il 2 ed il 4 aprile e così Cava sarà forse uno dei pochi comuni italiani in cui gli abusi edilizi vanno a terra. L’abbattimento avverrà in danno dei proprietari di immobili che in pochi minuti diverranno polvere. Coperta dal segreto d’ufficio la localizzazione dei tre abusi anche se l’intervento dovrebbe riguardare le frazioni, dove l’abusivismo edilizio è in forte crescita . Ma non finisce qui. Dopo i primi 3 appartamenti, seguiranno le demolizioni di altre 8 proprietà, anch’esse abusive, edificate in zone ad alto rischio è già acquisite a titolo gratuito al patrimonio comunali.  In una conferenza stampa verranno chiariti i dettagli di un operazione da incidere come una bella pagina nella lotta al mattone abusivo. Mai fino ad ora, nella storia recente, era caduto in rovina un immobile abusivo costruito in città. Un po’ le lungaggini burocratiche, un po’ le leggi in favore dei proprietari, i condoni edilizi ma anche una giustizia poco ambientalista, avevano fatto innescare un meccanismo perverso secondo cui molti cittadini erano arrivati a costruire fin sopra i valloni, fin sotto la montagna, fin in zone ad alto rischio idrogeologico con la speranza collaudata d’impunità. Finalmente però bloccata grazie alla perseveranza dell’amministrazione e dell’impegno dei suoi uffici . L’imput dato dal Sindaco Gravagnuolo ha dato inizio al processo di bonifica della vallata metelliana, reso possibile anche ad un settore urbanistica efficiente ed ad una azienda di servizi privati che, nel rispetto della legge, ha provveduto, mediante la trascrizione, a far diventare gli abusi privati patrimonio immobiliare comunale.  Le demolizioni della prossima settimana saranno un esempio, un precedente storico di cui tener conto. Ad andare giù saranno tre appartamenti, completati nelle rifiniture, ma illegali, edificati stando ad indiscrezioni in zone in quadrate dal piano della protezione civile come ad alto ed altissimo rischio frane e dissesto. Prima della demolizione, le abitazioni dovranno essere evacuate visto all’interno la presenza dei proprietari. Gli stessi che con ricorsi al Tar, procedure d’urgenza e richieste di sanatoria si sono opposti prima al sequestro, poi all’istanza di abbattimento. Ma senza alcun riscontro. Palazzo di Città per questi  3 immobili ha fatto partire un anno e mezzo fa la procedura di acquisizione, utile alla demolizione in danno. Come prevede la legge urbanistica, gli immobili illeciti per cui il privato non avesse provveduto alla demolizione, passano di diritto nel patrimonio comunale e possono essere riutilizzati per opere sociali o benefiche. Se però sono in zone pericolose devono andare a terra.