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L'Appello del Padre PDF Stampa E-mail
lunedì 07 giugno 2010

«Io spero soltanto che si tratti di una donna presa da un momento di follia, che magari ci ripensa e torna indietro - ha detto Fabio Cioffi, il padre del neonato rapito, sfogandosi con un parente - Spero che abbia un momento di illuminazione, e torni indietro con mio figlio».

«Non c'è nessuna novità, vi chiedo di darci una mano», ha detto poi Fabio Cioffi incontrando i cronisti. «Sarò più contento di voi di dare questa notizia - ha aggiunto riferendosi alle voci sul ritrovamento del figlio, da lui smentite - Non ci sono novità. Ora mi farete una marea di domande ma io dirò solo queste poche parole: chiedo ai mezzi di informazione di darci una mano a ritrovare mio figlio. Ho dato le foto attraverso la Rai perchè le diffonda».

«Spero che questa donna, chiamiamola mamma, possa pensare con il cervello di una mamma e tornare indietro». È il secondo appello lanciato da Fabio Cioffi, nel corso di una conferenza stampa lampo nella sala Pietro Colella dell'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. «Questo è un brutto film, spero che si possa trasformare in gioia al più presto», ha aggiunto l'uomo, apparso molto provato, con gli occhi lucidi.

«Ora vorrei scappare da mia moglie». Con queste parole Fabio Cioffi ha chiuso la conferenza stampa accennando alla mamma del piccolo. «Noi siamo una famiglia felice e tranquilla, speriamo soltanto che questa storia si risolva il prima possibile». Cioffi ha ricordato nel suo brevissimo discorso davanti alla stampa anche i colleghi dell'Esercito: «Ringrazio il mio staff in Libano che mi ha sostenuto e mi sta sostenendo. Tutti gli amici, i parenti, le forze dell'ordine, l'ospedale e voi che, con il vostro mezzo mediatico, dovrete dare una mano a me e a mia moglie».

«Lascialo a chiunque in Italia, perchè su questa vicenda si è mossa la nazione intera». Fabio Cioffi questa sera ha rivolto un appello alle telecamere di Chi l'ha visto?, rivolgendosi direttamente alla rapitrice. A chi gli ha chiesto se si possa immaginare un gesto mirato a colpire la sua famiglia, anche da un punto di vista economico, Cioffi ha risposto: «Sono un maresciallo dell'esercito, godiamo di rispetto e di stima, siamo una famiglia che fa sacrifici».

«Credo fosse un gesto mirato a rapire un bambino, non mio figlio», ha aggiunto Cioffi, sostenendo che probabilmente la donna che ha portato via suo figlio parlava il suo stesso dialetto: «probabilmente si esprimeva nel nostro dialetto. Qualcuno però può fingersi del posto, quindi non so se si tratti di qualcuno della zona oppure no».
 
«Oggi parlavo di una mamma, inizio a pensare ad una pazza. Ma penso che possa avere cinque secondi da mamma, e pensare che ha tolto suo figlio a me e a mia moglie». In lacrime, Cioffi ha poi guardato nella telecamera e ha rivolto un ultimo appello alla rapitrice perchè riporti suo figlio: «Ti prego fallo».