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Cava de' Tirreni: Demolizioni e Abusivismo edilizio PDF Stampa E-mail
venerdì 28 marzo 2008

Demolizioni e abusivismo edilizio. Ecco le prime abitazioni ad andare a terra sotto i colpi delle ruspe. Si tratta di un abitazione della frazione San Martino, di proprietà di un noto costruttore cavese, di una casa rurale costruita in maniera illecita alla via Monetti alla frazione S.S. Quaranta ed in ultimo un immobile costruito alla frazione Corpo di Cava. Le demolizioni verranno effettuate in danno ai proprietari,  a cui già diversi mesi fa era arrivata l’ordinanza di abbattimento e ripristino dei luoghi, firmata dall’allora dirigente all’Urbanistica Antonino Attanasio. La settimana prossima dovrebbe entrare a pieno titolo nella storia della lotta tra amministrazioni pubbliche e scellerati cittadini alla cementificazione illecita su aree verdi o  sottoposte a vincoli paesaggistici o a rischio frane. Il comune sarà uno dei pochi ad attuare le leggi ed abbattere quindi scempi urbanistici. I primi esemplari abbattimenti riguarderanno infatti 3 case, rifinite ed abitate che sono state costruite  in prossimità di valloni, dov’è impedito edificare, e per altro in zone classificate dal piano protezione civile come a forte o fortissimo dissesto idrogeologico. I primi tre immobili hanno anche un altro aspetto in comune. Dopo l’accertamento ed il sequestro cautelare, le case sono state finite in violazione dei sigilli. Ma non è tutto. I tre proprietari entro i 90 giorni dalla ricezione dell’ordine di demolizione hanno fatto ricorso al Tar, ma nonostante la sconfitta legale, non hanno provveduto in proprio ad abbattere i manufatti illeciti. Ed è così che è partito il lungo iter che poi ha portato all’abbattimento del vicino 2 aprile. In attuazione della legge 380 del 2001 il Comune ha dato luogo alla procedure di acquisizione degli abusi al suo patrimonio immobiliare, propedeutico o all’abbattimento se gli immobili si trovano in zona rossa ma anche al riutilizzo per finalità sociale. Ma siccome i tre immobili sono in zona rossa, dovevano andare giù senza possibilità di destinazione sociale. Ed ecco che una ditta privata ha provveduto a trascrivere la proprietà a vantaggio di Palazzo di Città. Consequenziale poi gli atti di sfratto per i residenti degli abusi di San Martino, della Badia e S.S. Quaranta. Dopo i 3 immobili a finire sotto le ruspe della ditta che ieri mattina  ha stipulato il contratto con palazzo di Città, le demolizioni non finiranno. Verranno abbattuti altri immobili già acquisiti e che sono stati edificati nelle zone rosse di Corpo di Cava, S.Lucia, Passiano e Annunziata.       

Vincenzo Lamberti