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Nocerina, Nigro vuole scacciare gli stregoni PDF Stampa E-mail
domenica 16 gennaio 2011

A fine mese, gli anni saranno trentaquattro. Lui è il più anziano, anzi il diversamente giovane del gruppo. Ed è l’unico protagonista salernitano per estrazione provinciale del campo. Anzi ebolitano, come l’amico Maurizio De Pascale. Lui è Alessandro Nigro. E’ quello che domenica scorsa ha fermato Schetter, soggiogandolo coi trucchi del mestiere, e che ha tutta l’intenzione di fermare qualsiasi stregoneria d’attacco del Benevento passante per il lato mancino altrui e quindi per il lato destro suo.
Conosce Auteri come pochi. Lo conosce fin dai tempi del Gallipoli, quando dominarono una stagione di C2 stravincendo tra campionato e coppa. Siamo dentro un replay? Può essere: "Aspettiamo un altro po’ - dice Nigro - qui sarebbe un’impresa ancora più grande, se consideriamo la differenza di categoria, questa è terza serie. Daremo tutto anche contro il Benevento. E’ una squadra forte, hanno attaccanti di valore malgrado l’assenza di Evacuo. Ma siamo prontissimi a fermarli" .

La sorte stagionale gli doveva qualcosa, dopo l’inizio tutto particolare: problemi muscolari nel primissimo tratto, frattura accidentale dello zigomo quando era sul punto di tornare titolare. Lui non ha mollato la presa e Auteri non ha mollato lui. E Nigro è tornato ai livelli di sempre, aggiungendo una duttilitá preziosa: fa bene il difensore centrale nel 3-4-3 ma rende alla stessa maniera quando viene riportato alle mansioni standard di esterno basso. Antonio Schetter domenica scorsa se n’è accorto: Nigro non l’ha mollato un attimo, soffocandone sul nascere qualsiasi tipo di velleitá. Gaetano Auteri, che negli allenamenti lo richiama persino più di altri perché da lui si aspetta sempre tanto, visto da lui diventa così: "Un allenatore che ti spiega in ogni minimo dettaglio quel che devi fare tu e quello che faranno gli avversari che avrai di fronte. Un bell’aiuto, senza contare quel che riesce a dare a livello di lettura nel corso di una partita, con quei cambiamenti che tutti avete visto".
 

Oggi l’aspettano a Nocera Superiore. L’Acireale, con qualche tifoso al seguito, gli ha dato appuntamento, in occasione della partita degli acesi in D col Real Nocera, per salutarlo e per un minimo di festa. Perché Alessandro lascia il segno ovunque. Dal 2003 al 2005, due stagioni siciliane di C1 da rendimento alto e da serietá solita, prima di concedersi al giá citato Gallipoli glorioso. S’è guadagnato tutto con la fatica e la gavetta. Non si è fermato ad Eboli: da lì è semplicemente partito. Basta leggere il chilometrico curriculum per capirlo: Ragusa, Nardò, Martina, Marsala, Potenza, Palmese, Varese, Acireale, Gallipoli, Marcianise, Gela, Siracusa. In pratica il Giro del Sud, fatta eccezione per la tappa a Varese, eccezione che ha confermato la regola della sua vocazione meridionale. Tanti anni di carriera e adesso il sogno di poter mettere piede in B. Non commenta, ride soltanto. A lui tocca fermare gli altri, quindi giá concentrato per lunedì sera: streghe e stregoni non ne vuole vedere dalle sue parti.