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martedì 17 gennaio 2012

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Il 14 dicembre è stata presentata una proposta programmatica, non solo dettata da un sentimento populistico e campanilistico, ma articolata, cercando di tracciare le opportunità e le prospettive che può avere il Comune unico Nocera, nato dalla fusione dei Comuni di Nocera Inferiore e Superiore.I

l Sindaco F. Caso, già a quell’epoca aveva manifestato, prima all’on. F. Curci e poi all’on. C. Conte, l’idea di unire le due Nocera. Ma, successivamente anche altri, per la verità, hanno lanciato tale idea.

Fondere i due Comuni non si crede essere un’ipotesi traumatica, ma la fusione dei Comuni deve essere un modello partecipativo e deve, quindi, nascere dal coinvolgimento informato dell’intera collettività. Per questo motivo, il PD aderisce al comitato promotore Referendum per la fusione delle due Nocera, invitando chi voglia sostenere la proposta a farlo, sottoscrivendo i moduli che abbiamo predisposto.La storia, come ci spiegherà il professore A. Pecoraro, è conforme all'idea del PD.

La passione sportiva per la squadra del cuore, accomuna i cittadini di Nocera Superiore e Inferiore.L’omogeneità del territorio, dello sviluppo urbanistico, avvenuto senza soluzioni di continuità, le difficoltà economiche e programmatiche ad amministrare un Ente Locale, credo che favoriscano il concretizzarsi dell’iter di fusione dei due Comuni.Prendendo in prestito le parole del Presidente del Comitato promotore della fusione dei Comuni di Pescara (123.062 ab.), Montesilvano (60.000 ab.) e Spoltore (18.000 ab.) per introdurre l’argomento: “Ma quale è oggi la mia città? E’ mia la Città marcata dai confini istituzionali, che spesso tagliano in due i cortili dei condomini? O è mia la Città che respiro e vivo tutti i giorni quando lavoro, quando vado al cinema o quando vado a trovare gli amici? La risposta è quella che chiunque darebbe a se stesso. Per molti anni tutti abbiamo pensato che in fondo va bene lo stesso, che attraversare due o più volte al giorno, in auto o sull’autobus, i confini istituzionali non ci cambi la vita. Oggi, invece, ci cambia la vita, perchè la durezza di una competizione che vede protagoniste non solo le persone e le imprese singolarmente, ma anche i territori, le comunità, i sistemi economici e sociali, non può più consentirci di immaginare che per anni potrà ancora continuare ad andare bene lo stesso. Lo sforzo da compiere per capire in quale direzione andare, in fondo non è neppure uno sforzo. Basta convincersi del fatto che, se individualmente sentiamo la necessità di cogliere tutte le occasioni possibili per migliorare le nostre condizioni di vita, non possiamo non sentire la stessa necessità, quando l’occasione ci viene offerta non individualmente, ma come membri di una comunità.”

 E rinunciare alle opportunità e le prospettive che si aprirebbero in caso della fusione dei due Comuni, creando una unica grande Nocera, significherebbe rinunciare ad un futuro migliore. E noi come Nocerini, non vogliamo rinunciarci, ed anzi vogliamo pensare che unire le due Nocera possa essere solo l’inizio per un’unica grande Città dell’Agro.

Lasciatemi fare solo alcune considerazioni:

1)Avere un Comune di circa 70.000 abitanti (tale diventeranno gli abitanti di Nocera), significa avere più peso specifico politico nelle scelte strategiche del territorio. Pensate che il Comune di Nocera diventerebbe il secondo della Provincia di Salerno (Salerno circa 140.000 ab.) e l’ottavo di tutta la Regione che ha solo 20 Comuni che superano i 50.000 ab.(Napoli 957.000; Salerno 138.000; Giugliano 118.000; Torre del Greco 87.000; Pozzuoli 83.000; Casoria 79.000; Caserta 78.000; NOCERA 70.000; Castellamare 64.000; Afragola 63.000; BENEVENTO 62.000; Marano 59.000; Acerra 56.000, AVELLINO 56.000; Ercolano 54.570; Portici 53.693; Cava 53.000; Aversa 51.678, , Battipaglia 51.123; Scafati 50.902; Casalnuovo 50.613).

2) Oggi, più di ieri, è strategico tentare la fusione dei due Comuni, alla luce, anche, della proposta del Governo Monti di eliminare le Province. Avere un Comune come quello di Nocera Unica sarebbe importante nell’asseto politico ed amministrativo di un’area vasta che non sia solo cerniera tra Salerno e Napoli, ma che sia capace di autodeterminarsi e di cogliere le opportunità di sviluppo che si presenteranno.

A proposito della Provincia, questa istituzione, dal Presidente Cirielli, viene utilizzata più per preparare le varie campagne elettorali, nominando i vari assessori, puntualmente bocciati dall’elettorato, a secondo delle tornate elettorali, che per governare i territori. Utilizzando, sminuendo il ruolo e le funzioni anche degli strumenti di concertazione, che sono diventati sempre più camere di compensazione per risolvere problemi di equilibri interni alla PDL, che strumenti di sviluppo e di organizzazione per un territorio.E su questo, credo che, dovremo fare anche come PD una riflessione, cercandone di rilanciare la funzione altrimenti succede quello che la stampa ha riportato, l’altro giorno, con la fuoriscita di vari Comuni dagli stessi.

3) Inoltre, un Comune di 70.000 ab., entrerà a far parte del tavolo Città Medie, cioè di quei 20 Comuni della Campania al di sopra dei 50.000 abitanti, e beneficerà di corsie privilegiate per l’accesso ai finanziamenti regionali, come ci spiegherà, nel suo intervento, G. Valiante, che ci illustrerà anche l’iter amministrativo, da seguire, per l’indizione, da parte della Regione, del referendum consultivo, che con l’ultima finanziaria approvata dalla Regione, a Dicembre scorso, per essere ritenuto valido non necessità neanche del quorum del 50% degli aventi diritti al voto. A Ischia, per esempio, per ben due volte, non è stato raggiunto tale quorum per poter fondere tutti i 6 comuni dell’Isola.

4) Il Comune unico, avrebbe vantaggi per la riduzione e la maggiore qualificazione della classe politica.

Avremo un Comune che prevede 1 Sindaco, massimo 7 Assessori, 24 Consiglieri Comunali, 1 Presidente del Consiglio (come già attualmente è previsto per il solo Comune di Nocera Inferiore), con il risparmio di spese per un altro Sindaco, 5 assessori, 16 Consiglieri e un altro Presidente del consiglio, per un risparmio di circa 200.000€ /annui. Ed e’ una proposta che noi lanciamo con decisione, anche smentendo chi pensa che i Politici non la sosterrebbero mai perché troppo attaccati alle loro sedie di rappresentanza.

Ci sarebbe anche una razionalizzazione e riduzione degli organi tecnici come, ad esempio, un solo segretario Comunale, e con una ridistribuzione del personale tale da consentire di gestire in maniera più efficiente ed efficace le nuove sfide. Avremo inoltre, un risparmio economico derivante dalla possibilità di gestire i servizi attraverso il ricorso a soggetti giuridici unici per ogni servizio da erogare. E, inoltre, sommando i tributi in entrata dei due Comuni, questo consentirà all’Ente una maggiore capacità di indebitamento e la possibilità di accedere a nuovi mutui, rispettando il patto di stabilità.

5)Infine, è prevista, dall’art. 6 del D.M. Del Ministero dell’Interno, come ci illustrerà meglio Tino Iannuzzi, una premialità quantificata al 20% annui per i successivi 10 anni alla fusione, dei trasferimenti statali complessivamente attribuiti ai comuni preesistenti rispetto all’ultimo bilancio approvato prima della fusione. Facendo qualche rapido conto, i trasferimenti statali del 2010 per i Comuni di Nocera Superiore e Nocera Inferiore sono stati circa 18.000.000 di € e quindi il nuovo Comune dovrebbe godere di una premialità per 10 anni di circa 3.600.000 € annui.

Crediamo che in un periodo di crisi economico finanziaria, come quello che stiamo attraversando, la politica debba sapersi rinnovare e prepararsi ad affrontare le sfide future con un approccio innovativo, unendo sempre più le forze, sottolineando sempre più le cose che accomunano che quelle che dividono.

Andando avanti,invece, con i soliti canovacci e non facendo scelte coraggiose, saremo sempre più costretti a stringere la cinghia e non poter rispondere alle esigenze primarie, specie delle fasce deboli. Altro che vendere i beni. Aproposito, da questa sala si solleva forte una diffida al commissario di proseguire con l’intenzione di porre in vendita il simbolo delle due Nocera, che ha sempre rappresentato e rappresenta la nostra storia. A difesa del Castello Fienga, per non permettere speculazioni di privati, sono cadute varie amministrazioni, e non permetteremo ad un commissario di privarci della nostra storia comune. Si adoperasse, invece, con la stessa determinazione, da delegato del Presidente della Repubblica, come ama definirsi, di recuperare i crediti che da anni il Comune di Nocera non riesce a recuperare nei confronti della GORI, del Ministero di Grazia e Giustizia, e da Equitalia.