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Rifiuti, Cirielli: “Richiamo la politica ad un maggiore senso di responsabilità” PDF Stampa E-mail
venerdì 20 gennaio 2012

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Il presidente della Provincia di Salerno, on. Edmondo Cirielli, scriverà al Prefetto e ai sindaci sul Piano Rifiuti approvato in Regione. «Prendo spunto dalle polemiche relative all’individuazione dei siti per le discariche – spiega – e desidero preliminarmente precisare che la Provincia, pur non avendo competenze dirette in materia, in quanto la Legge 1/2011 affida ad un commissario straordinario l’individuazione dei siti in Campania, si è attivata per tutelare la salute e gli interessi dei cittadini salernitani. Ho fatto sempre presente che politicamente non avremmo mai accettato la realizzazione di un’unica discarica provinciale, in quanto ciò colpirebbe una sola comunità e, come già accaduto per il passato, finirebbe per essere uno sversatoio di tutta la regione per colpa delle inefficienze della classe politica napoletana. Per questo, ho chiesto ai sindaci della provincia, il cui territorio è stato diviso in quattro ambiti, di individuare, con senso di responsabilità, i relativi siti. Non abbiamo avuto alcuna risposta». «Rispetto la scelta del commissario straordinario Vardè, effettuata, peraltro, sulla base di tutti gli studi già realizzati nel corso degli anni dalla Protezione Civile Nazionale, dalla Regione, dall’Università, e dalle Amministrazioni provinciali che mi hanno preceduto. Pertanto, respingo le polemiche pretestuose che sono state scatenate sul territorio solo per fini politici da quella parte, il centrosinistra, che da quindici anni ha governato il disastro e la vergogna dell’emergenza rifiuti in Regione Campania e, quindi, nella nostra provincia. Tuttavia, riscontro che a Napoli ancora nulla si muove: non sono stati individuati i siti per le discariche e c’è polemica per la realizzazione del termovalorizzatore che dovrebbe smaltire le migliaia di ecoballe disseminate in Campania e anche nella nostra provincia. Noi, invece, come territorio, oltre ad aver sopportato tante discariche – Macchia Soprana, Parapoti, Fosso dell’Olmo, Polla – inizieremo a breve i lavori per la realizzazione del termovalorizzatore. Quindi, nonostante gli errori compiuti e i ritardi accumulatisi nel passato, la nostra provincia, anche grazie alla sua altissima raccolta differenziata, è, in assoluto, tra le più virtuose in Italia». «Ribadisco, quindi, che la Provincia non sosterrà politicamente la realizzazione di alcuna discarica nel nostro territorio se a Napoli non verranno individuati siti per le discariche e non inizieranno le procedure per la realizzazione di un altro termovalorizzatore. D’altro canto, invito gli amministratori della nostra provincia da un lato, ad aumentare la raccolta differenziata, dall’altro, a predisporre isole ecologiche per le emergenze e, soprattutto, a versare regolarmente le dovute competenze alla società provinciale EcoAmbiente, alla Gesco e ai Consorzi dei rifiuti. Infatti, proprio quest’aspetto sta provocando una situazione drammatica: allo stato attuale EcoAmbiente, in mancanza di nostre discariche e in attesa della costruzione del termovalorizzatore, si vede costretta a smaltire i rifiuti presso una discarica a Taranto, con costi raddoppiati rispetto ad uno smaltimento nelle nostre discariche a Salerno o mediante il termovalorizzatore, con conseguente e diretto aumento delle tasse poste a carico dei cittadini salernitani». «I crediti vantati dalle suddette società verso quasi tutti i Comuni – continua – e i loro conseguenti debiti maturati con le banche, rischiano di paralizzare il sistema con dirompenti effetti ambientali facilmente immaginabili, senza contare i danni a cui saremmo esposti, come già accaduto, qualora la Regione Puglia dovesse bloccare nuovamente il trasferimento e lo smaltimento dei rifiuti a Taranto».«Invito – conclude – ciascuno per le parti di competenza, ad assumersi le proprie responsabilità, a cominciare dalla classe politica, la quale utilizza il tema rifiuti solo per demagogiche battaglie e inutili polemiche, che contribuiscono soltanto a creare caos e a favorire il rischio di un disastro ambientale».