Cerca in Google

Il sondaggio

Iscriviti alla Newsletter




Cerca in NoceraTV

Curiosità

 

"Il Paesaggio non è appannaggio della politica", la denuncia dell'Ordine degli Architettii PDF Stampa E-mail
giovedì 24 maggio 2012
Image Architettura di qualità e attenzione massima al paesaggio. E’ quanto chiede a tutti i Comuni della provincia di Salerno l’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori presieduto da Maria Gabriella Alfano. Si parte col controllo delle Commissioni locali per il Paesaggio, attraverso una lettera inviata a tutti i Comuni e firmata dal Presidente Alfano e dal Segretario Carmine Fiorillo, sui “discordanti comportamenti delle amministrazioni comunali riguardo ai criteri utilizzati per l’individuazione dei componenti della Commissione”. Non si tratta di un organo politico, dicono gli Architetti, ma di un organismo tecnico specialistico, quindi la scelta dei componenti non è affatto appannaggio della politica, ma deve avvenire attraverso esami dei curricula, per cinque membri tra esperti di Beni ambientali, Storia dell’arte, discipline agricolo-forestali, Naturalistica, Storia, Arti pittoriche, Arti figurative e legislazione dei Beni culturali.

Recita la missiva: “La Commissione per il paesaggio, com’è noto, è un organismo collegiale di tipo tecnico e specialistico, deputato ad “operare un giudizio in concreto circa il rispetto, da parte dell’intervento progettato, delle esigenze connesse alla tutela del paesaggio” (cfr. sentenza TAR Salerno, n. 10168/2010); non è pertanto organo di natura politica e la scelta dei suoi membri “non costituisce affatto manifestazione di volontà politica dell’organo consiliare, quanto espressione di una scelta fiduciaria di capacità tecnico - professionale ” (cfr. sentenza TAR Napoli, n. 43/2010)”.
E invece: “Questo Ordine ha potuto recentemente appurare che mentre alcuni Comuni hanno dato corso a procedure di scelta fondate sull’esame dei curricula, con la pubblicazione di un avviso e la presentazione di curricula professionali su cui è stata fondata la scelta dei membri, molti altri hanno invece preferito provvedere direttamente alla nomina, votando soggetti che non solo non avevano previamente formalizzato una propria candidatura, ma delle cui specifiche esperienze il Consiglio Comunale non risultava aver in alcun modo preso formalmente contezza, dimostrando nei fatti che le nomine erano fondate su base eminentemente politica o personale e non tecnica o professionale”.

Alfano e Fiorillo ricordano che la nomina dei membri della Commissione per il Paesaggio, in Campania, è allo stato disciplinata dall’art. 148 del D.Lgs. 42/2004 e dall’allegato 1 alla L.R.C. 10/1982, per cui “Le commissioni sono composte da soggetti con particolare, pluriennale e qualificata esperienza nella tutela del paesaggio”.
“A fronte di tali previsioni allo stato vigenti – termina la lettera - si ritiene di poter suggerire, a scopo collaborativo, che le nomine vadano effettuate in base ai titoli effettivamente posseduti e non su base “politica”, verificando in concreto, dopo la pubblicazione di una manifestazione d’interesse a conseguire le candidature munite di curriculum professionale – fase da ritenersi non solo opportuna ma anche necessaria per la comparazione dei curricula - la particolare, pluriennale e qualificata esperienza nella tutela del paesaggio e nelle materie sopra indicate dei soggetti nominati e riportando poi, in relazione alle caratteristiche specifiche del regime vincolistico cui è assoggettato il singolo Ente, l’annotazione della materia di cui i membri nominati sono esperti a margine della nomina.
Il rispetto di tale procedura si porrebbe, oltre che in necessaria attuazione di prescrizioni normative cogenti, nel solco di una sempre maggiore attenzione al rispetto della qualità e nell’ottica di un progressivo superamento dei rapporti spesso conflittuali tra Enti Locali e Soprintendenza nella cogestione dei procedimenti di assenso paesaggistico, laddove la Soprintendenza frequentemente imputa alla scarsa attenzione e poca qualità delle Commissioni per il paesaggio l’esigenza di un sindacato amministrativo severo ed intransigente”.