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Sarno: accuse reali per molestie virtuali. La vittima: un ignaro professore PDF Stampa E-mail
venerdì 15 giugno 2012

Image Un’accusa infamante in cui la vittima è l’accusato: è quanto accaduto ad un insegnante di lettere di una scuola di Sarno. Il professore infatti è stato ingiustamente accusato di pedofilia ai danni di una sua alunna tredicenne, che avrebbe tentato di sedurre – se non addirittura molestare con proposte sessualmente spinte – tramite l’utilizzo del social network Facebook. Scattata la denuncia, presentata dal padre della ragazzina ai carabinieri, l’insegnante ignaro di tutto s’è ritrovato sottoposto ad indagine, con tanto di perquisizione della propria abitazione e sequestro del proprio pc, in cerca di tracce che confermassero la grave accusa. Per fortuna, grazie alle indagini tutto s’è rivelato un pessimo scherzo (a quanto pare indirizzato non al professore ma all’alunna in questione) orchestrato da tre alunni minorenni, i quali durante una lezione riuscirono ad appropriarsi dei dati di accesso all’account del docente, per poi in seguito utilizzarli per pubblicare messaggi a suo nome sul noto social network.

Il pm Mariaelda Montefusco, infatti, ha chiesto al gip l’archiviazione ed ha fatto dissequestrare il pc dell’insegnante: il consulente informatico nominato dal magistrato inquirente ha dimostrato che il pc non era collegato quando fu inviato il messaggio incriminato.

L’insegnante dichiara di aver vissuto come in un incubo, ma dev’esser stato confortante per lui sapere che almeno i suoi colleghi non hanno mai creduto a questa storia: « È una persona irreprensibile e perbene, un bravo docente che è rimasto vittima di quella generazione tecnologica che troppo spesso fa un uso sbagliato e distorto di Internet trasformando degli innocenti in mostri ». Un fatto che può farci riflettere sia sull’importanza di una corretta educazione ai – e non demonizzazione dei – nuovi media comunicativi, sia sul giusto peso che bisogna saper dare a ciò che vi leggiamo: per quanto ‘personali’ possano essere nelle intenzioni, profili ed account sono solo diari, e così come nella realtà ‘tattile’ non si può mai essere completamente sicuri che proprietario del diario e autore di una singola pagina coincidano.

 

Lorenzo Abagnale