Un vampiro che vive nel nero dell'economia sommersa che succhia il sangue alle imprese  regolari. Ha deciso di affidarsi ad un'immagine forte la Cna di Salerno da sempre in prima linea nella lotta contro l'abusivismo che mette a repentaglio la sopravvivenza delle imprese regolari. "Tu paghi le tasse anche per loro, non farti succhiare il sangue dagli abusivi" è il messaggio che  accompagna la nuova campagna promossa dalla Confederazione dell'artigianato e della piccola e media impresa che vuole incitare a scegliere prodotti e servizi di artigiani in regola con tasse, fisco, contributi che subiscono la piaga dell'abusivismo.

Ma il sommerso è un fenomeno dannoso per tutti anche per lo stesso cliente finale. “Ben vengano maggiori controlli e impegni da parte delle istituzioni e delle forze dell'ordine come quelli sanciti nel corso della riunione che si è tenuta oggi alla prefettura di Salerno, ma la Cna ha scelto di indirizzare il suo messaggio anche agli utenti finali perché a volte non si valuta un  aspetto della questione che è quello che chi sceglie di avvalersi di prodotti e servizi prestati da operatori abusivi – ha spiegato il presidente  provinciale Sergio Casola - alle fine provoca danni anche a se stesso perché chi evade le tasse con un'attività irregolare costringe indirettamente chi invece lavora onestamente pagare le tasse anche per chi non lo fa”. Gli artigiani della Cna sono stati invitati ad apporre la locandina nelle proprie attività commerciali e a continuare anche nelle segnalazioni attivate da tempo sui "colleghi abusivi" all'email Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo che vengono poi girate in modo anonimo all'agenzia delle entrate.

“Il fenomeno è purtroppo in crescita anche a causa della crisi economica - ha aggiunto il preside provinciale  Sergio Casola - e noi speriamo di ottenere risultati concreti aggredendo l'abusivismo su più fronti, perché solo unendo le forze si possono dare garanzie di successo contro una vera e propria piaga dell'economia”.

Fonte: Monica Mauro