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La Resistenza raccontata dai protagonisti. Presentato il Libro "Generazione Ribelle" di Avagliano PDF Stampa E-mail
martedì 29 aprile 2008

Image Oltre 150 testimonianze di partigiani, internati militari, donne, preti, deportati - raccolte presso archivi pubblici e privati in anni di ricerche - sono approdate in un diario “scritto” dagli stessi protagonisti per raccontare la storia della Resistenza attraverso le lettere e i diari dei protagonisti. Mario Avagliano, giornalista e storico, ha presentato oggi a Nocera Inferiore il suo libro Generazione Ribelle. Diari e lettere dal 1943 al 1945 (Einaudi Editore), presso la libreria Einaudi di Nocera Inferiore.
All’incontro sono intervenuti l’avv. Antonio Romano, Sindaco di Nocera Inferiore, e Ubaldo Baldi Direttore dell’Istituto “Galante Oliva”.
La presentazione è stata organizzata dall’Istituto “Galante Oliva”, dedicato alla figura del sindacalista nocerino della CGIL recentemente scomparso, nato alla fine del 2007 grazie da un gruppo di persone socialmente impegnate sul territorio che condividono la volontà di superare i limiti di una visione localistica delle cose.

“La raccolta di Avagliano di lettere e di diari di partigiani, di deportati e di internati militari - ha dichiarato il Presidente emerito della Corte Costituzionale Giuliano Vassalli - ha caratteristiche che lo rendono degno della letteratura sulla Resistenza, in cui si colloca ai primi posti. Siamo di fronte ad un’opera originale che non è solo raccolta certosina di documenti ma scelta magnifica di lettere e racconti che offrono un richiamo costante alla libertà”.

Generazione Ribelle ricostruisce dal vivo la cronaca dei due anni, dal 1943 al 1945, della Resistenza italiana, scandita attraverso i diari e le lettere ai familiari, alle fidanzate o agli amici di partigiani, militari italiani internati nei Lager (IMI) e deportati. Una sorta di diario di quei giorni, autentico e spontaneo, ancora libero dal clima del dopoguerra e dalle varie interpretazioni storiografiche sul movimento di Liberazione. Il libro ha la capacità di trasportare emotivamente chi legge, come in un susseguirsi di vertiginosi flashback, dall’illusione del 25 luglio 1943 - con la caduta del regime fascista e dei suoi simboli - fino all’aprile del 1945 e ai festeggiamenti con le bandiere tricolori all’atto della liberazione di Milano.

Grazie al doppio registro, cronologico e tematico, i due anni della guerra di Liberazione fanno emergere lo sbandamento dell’esercito italiano all’annuncio dell’armistizio, la lotta contro i tedeschi negli avamposti all’estero, la fatica della guerra civile sulle montagne e dentro le città, il carcere, le torture e gli eccidi nazisti, la deportazione nei lager, la scelta dei militari internati di non aderire alla Repubblica Sociale.

Emergono, tuttavia, anche le divisioni - a volte violente - all’interno del movimento partigiano. Così come si palesa la linea di confine, in qualche circostanza molto labile, tra chi militava nella Resistenza e chi sceglieva la Repubblica di Salò.
Le lettere e i diari dei partigiani, dei militari e dei deportati aiutano a comprendere lo spirito del tempo, i comportamenti, i timori, i pregiudizi e le speranze di una generazione di italiani che rifiutò il fascismo e si ribellò ai tedeschi in nome della libertà e dell’amor di Patria.

“Questa raccolta” spiega Alessandro Portelli, autore dell’introduzione di Generazione Ribelle “è un contributo importante e necessario non solo per documentare dall’interno aspetti concreti, quotidiani, dell’esperienza della guerra, della Resistenza, dell’internamento, ma soprattutto per dare consistenza concreta ed eloquente a quello che, con felice immagine, Claudio Pavone ha chiamato “la moralità nella Resistenza”. Per quali ragioni, con quali sentimenti, con quale bagaglio culturale e ideale ciascuno individualmente ha scelto di resistere, andando in montagna o rifiutando l’adesione alla Repubblica Sociale: di questo ci parlano le lettere, i diari, i “testamenti” raccolti con scrupolo e passione da Mario Avagliano”.

Tra le lettere e i brani di diario raccolti nel libro, figurano anche gli scritti di Sandro Pertini; Ferruccio Parri; Vittorio Foa; Piero Caleffi, l’autore di “Si fa presto a dire fame”; il colonnello Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo, capo del Fronte Militare Clandestino (padre del Cardinale Montezemolo e zio del presidente di Confindustria); Francesco De Gregori (zio del cantante), ucciso nell’eccidio di Porzus; il tenente colonnello dei carabinieri Giovanni Frignani, l’uomo che arrestò Mussolini il 25 luglio del ’43; i gappisti Franco Calamandrei (figlio di Piero) e Marisa Musu, protagonisti dell’azione di via Rasella; Guido Pasolini (fratello di Pier Paolo); i sacerdoti don Roberto Angeli e don Paolo Liggeri; lo storico Roberto Battaglia; Giaime Pintor (fratello di Luigi); il cavese Sabato Martelli Castaldi, generale dell’Aeronautica.

L’autore

MARIO AVAGLIANO è nato a Cava de’ Tirreni. Vive e lavora a Roma. Giornalista professionista, studioso di storia contemporanea, è capo ufficio stampa dell’Anas e collabora con i quotidiani del gruppo Agl-L’Espresso. Ha lavorato per diverse testate tra cui: Il Messaggero, il Giornale Radio della Rai, il Giornale di Sicilia. È membro dell’Istituto Romano per la Storia d’Italia dal Fascismo alla Resistenza, della Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea (Sissco) e del comitato scientifico dell’Istituto Galante Oliva, ed è direttore del Centro Studi della Resistenza dell’Anpi di Roma-Lazio e direttore e webmaster del portale “storiaXXIsecolo.it”. Finora ha pubblicato: Il partigiano Tevere. Il generale Sabato Martelli Castaldi dalle vie dell’aria alle Fosse Ardeatine (1996); Roma alla macchia. Personaggi e vicende della Resistenza (1997); Il Cavaliere dell’Aria. L’asso dell’aviazione Nicola Di Mauro dal mitico Corso Aquila ai record d’alta quota (1998); “Muoio innocente”. Lettere di caduti della Resistenza a Roma (1999); Generazione ribelle. Diari e lettere dal 1943 al 1945 (2006).