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Celebrazioni a Nocera Inferiore per il Santo Patrono PDF Stampa E-mail
lunedì 12 maggio 2008

ImageNocera Inferiore. Celebrata venerdì mattina la festa patronale in onore di San Prisco a Nocera Inferiore. Ricorrenza, durata l’intera giornata, che ha rappresentato altresì un momento per riportare finalmente a casa importanti reperti ecclesiastici un tempo trafugati. Come ogni ricorrenza annuale, anche oggi i cittadini di Nocera Inferiore non sono stati esenti dal commemorare e ricordare, con intensa partecipazione di fede, il santo patrono della loro città, San Prisco. Un momento di secolare rilevanza religiosa e di spiritualità popolare, ancora più propizio e solenne in quanto ha permesso di commemorare ed omaggiare un momento di straordinaria importanza per la cittadina e per l’intero Agro, ovvero la riappropriazione di reperti ecclesiastici, in passato asportati, ad opera della guardia di finanza di Nocera Superiore. Bolla pontificia di Paolo III, risalente al 1700-800 e contenente resti di santi quali Sant’Ignazio e  Sant’Alfonso, catenine, anelli, orecchini e bracciali donati un tempo alla basilica Santa Maria Maddalena di S. Egidio del Montalbino: questi gli oggetti  recuperati dal capitano della compagnia e della guardia di finanza di Nocera Superiore Gennaro Garzella e di cui la diocesi Nocera – Sarno è finalmente rientrata in possesso. Il recupero e la restituzione di tali reperti ecclesiastici è stato possibile grazie ad una perquisizione domiciliare di un cittadino di S. Egidio del Montalbino, nella cui dimora le fiamme gialle hanno rinvenuto un insieme considerevole di vari oggetti religiosi nascosti e custoditi nel sottoscala dell’abitato. Molti degli oggetti ritrovati sono ora conservati presso il museo diocesano al piano terra dell’ex palazzo vescovile di Nocera Inferiore. Orgoglio ed entusiasmo trapelano in tutti coloro che vedono concretizzarsi un traguardo importante non solo per quanto concerne l’attività repentina ed impeccabile delle forze di polizia, ma anche in quanti vi vedono altresì una restaurazione dell’onore religioso e delle sue secolari tradizioni. “E’ un momento di riflessione e di incentivo – spiega Don Natalino Gentile – non solo alla custodia responsabile dei beni che noi amministriamo, ma anche all’uso assolutamente  responsabile di questi, e che va coltivata sia nel momento in cui vengono ritrovati, ma soprattutto nella loro ordinaria amministrazione.” Il comandante Gennaro Garzella, fautore del ritrovamento dei beni ecclesiastici, pur essendo soddisfatto del risultato ottenuto con costanza e professionalità, si astiene nel dare dettagli di un’operazione che risulta essere attualmente in corso.

Raffaella Garzillo