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Parroco rapinato del suo motorino PDF Stampa E-mail
mercoledì 04 giugno 2008

ImageSarno. «Stavo tornando a casa a bordo del mio motorino, quando in via Sarno-Striano, all'altezza del nuovo ospedale, due malviventi mi hanno intimato di fermarmi. Uno dei due mi ha puntato una pistola al volto. Poi sono scappati con il mio motorino. Ho avuto paura perché poteva finire peggio». A parlare così è don Rosario Ingenito, 43 anni, parroco da un anno e mezzo della chiesa Sant'Anna di Nocera Inferiore, località Fiano, e già vice parroco a Striano. Don Rosario è rimasto vittima, l'altra sera, di un episodio di ordinaria criminalità quotidiana. Mentre faceva ritorno a casa, è stato rapinato del suo motorino. Erano circa le 23.

Due persone, armate di pistola, lo hanno bloccato lungo la strada che collega Sarno a Striano. Una zona buia e isolata, poco distante dal nuovo ospedale Martiri Villa Malta. Il sacerdote, che è nativo di Sarno dove abita con la famiglia in via Cavour, in pieno centro storico, viaggiava da solo. I malviventi, approfittando del buio, hanno agito a colpo sicuro. Momenti di terrore. Per fortuna contro di lui non è stata usata alcuna violenza. Una brutta avventura per don Rosario. A soccorrere il parroco è stato un automobilista di passaggio diretto a Sarno.

Al quale ha raccontato l’ accaduto. Sull'episodio indagano gli agenti del commissariato di polizia, diretti dal commissario capo Francesco Mainardi. Forse il sacerdote è stato seguito e poi bloccato. Come non è da escludere che ad agire siano stati giovani balordi. Ancora sotto choc per quello che gli è successo lunedì sera, don Rosario ha poca voglia di parlare. Non ricorda se gli autori della rapina fossero a volto scoperto oppure no. Nel pomeriggio di ieri si è recato in commissariato a denunciare l'accaduto. Poi, come ogni giorno, ha celebrato messa nella chiesa Sant'Anna di Nocera Inferiore, dove i fedeli non sapevano ancora della rapina. L'episodio ripropone il problema della sicurezza e del controllo del territorio.

Sono sempre più diffusi i casi di rapine, scippi e furti. Non da adesso, la periferia è spesso zona franca per la microcriminalità. Le forze dell'ordine fanno quello che possono. Una maggiore e più costante presenza sul territorio di uomini in divisa abbinata a un sistema di videosorveglianza nei punti più critici della città, sarebbe un valido deterrente. La realtà quotidiana, purtroppo, contrasta con un organico di polizia e carabinieri che andrebbe potenziato. Infatti sono pochi gli uomini in strada a fronte di una microcriminalità sempre più aggressiva e pericolosa. (di Antonio Orza)