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«Mi hanno fatto del male ma li perdono» PDF Stampa E-mail
giovedì 12 giugno 2008

ImageCava de' Tirreni. «Non voglio denunciare quei ragazzi. Non voglio che si parli di quanto accaduto, li perdono. È meglio metterci una pietra sopra». A parlare è Immacolata B., la donna cosparsa di benzina da quattro bulli mentre viaggiava sul bus di linea diretto alle frazioni di San Pietro e Annunziata. Immacolata vive con sua sorella nella casa paterna di via Di Marino a San Pietro e quella sera stava rincasando quando, come da lei stessa raccontato agli agenti del commissariato di polizia, è finita, suo malgrado, nell’assurdo gioco di quattro minorenni che non hanno trovato meglio da fare che lanciarsi della benzina usata per caricare degli accendini e forse i loro motorini.

«È stata colpita accidentalmente», riferiscono le forze dell'ordine e l’assessorato comunale alla Sicurezza. Lei preferisce non comparire, nè tanto meno parlare forse per pudore o per paura. Il timore che la stupidità possa ritornare a colpire semmai anche in maniera più grave è comprensibile e giustificabile: specie se si è donna e soprattutto se si vive in una piccola frazione. Oggi che, a distanza di giorni, come già accaduto per episodi analoghi, il caso è venuto allo scoperto e portato all'attenzione dell'opinione pubblica, la tendenza è di cercare di sminuire l'episodio, etichettandolo come una burla tra ragazzini.

«Abbiamo appurato che la donna è stata colpita involontariamente», ribadiscono dall’assessorato. Inutile sottolineare le conseguenze, anche gravi, che un atteggiamento di giustificazione nei confronti di episodi di aggressione sia verbale che fisica, di prevaricazione o semplicemente di maleducazione (oggi accomunati sotto il neologismo di bullismo) possono avere su chi li compie e su chi li subisce. Sono di parere opposto quanti si trovano quotidianamente per lavoro a dover gestire casi simili a quelli capitati alla signora Immacolata. Sono gli autisti e dipendenti degli autobus di linea che da tempo hanno denunciato la presenza di baby gang. E lo stesso assessore Alfonso Senatore precisa: «Sebbene il fatto va ridimensionato, occorre mantenere l'attenzione alta».

Dopo le numerose denunce dei mesi scorsi, soprattutto ad opera di autisti e passeggeri, l'amministrazione comunale ha avviato un programma di prevenzione e repressione fatto di incontri, audizioni e segnalazioni. I primi risultati sono arrivati. Intanto anche dal mondo della scuola sono giunti altri campanelli d'allarme: uno su tutti il caso dello studente 17enne ferito con una monetina incandescente, per non parlare del 12enne malmenato dai compagni di scuola perchè non sapere parlare in dialetto e per finire il suo coetaneo finito in ospedale. (di Simona Chiariello)