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Stamattina, presso l’Aula Consiliare, l’incontro con Don Luigi Merola PDF Stampa E-mail
venerd́ 25 gennaio 2008

Si è tenuto stamattina, alle ore 10, nell’Aula Consiliare di palazzo di Città, l’incontro degli studenti con Don Luigi Merola.

Un momento significativo per la comunità scolastica nocerina, che si è potuta confrontare con un prete sensibile, un uomo che ha caratterizzato il suo impegno con un forte amore per la vita ed un grande senso delle istituzioni e della legalità.

Si è trattato appunto di un incontro di educazione alla legalità, organizzato dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune diretto dalla Prof.ssa Maria Laura Vigliar, su idea della scuola media “Solimena” diretta dal Preside Giuseppe Pannullo.

Il dibattito, che ha visto la partecipazione di nutrite delegazioni delle scuole del territorio, primarie e secondarie di primo grado, è stato accompagnato dalla proiezione di un video che ha sintetizzato i momenti salienti di un impegno forte di Don Luigi a Forcella e da una bella intervista mandata in onda dal programma televisivo “Le Iene”.

Sono intervenuti il Sindaco Antonio Romano, l’Assessore alla Pubblica Istruzione Maria Laura Vigliar e diversi componenti dell’esecutivo cittadino, tanti dirigenti scolastici del territorio. A moderare l’incontro è stata dott.ssa Ketty Volpe, sensibile operatrice dell’informazione.

I giovani studenti hanno fatto tante domande a Don Luigi Merola, ex parroco anticamorra del quartiere Forcella di Napoli, che ha concentrato il suo intervento sul tema dell’educazione alla convivenza civile, soffermandosi sull’esperienza raccolta nel volume “Forcella tra inclusione ed esclusione sociale”, uscito nel marzo scorso, nel quale racconta la storia di questi anni.

Don Luigi Merola era parroco a Forcella nel 2004, quando fu uccisa dalla camorra la giovane studentessa Annalisa Durante, di soli 14 anni.

In quel quartiere all’epoca non c’era una scuola. Dopo la morte di Annalisa, il parroco ha lavorato a lungo per poter ottenere la possibilità di realizzare una scuola alla memoria della giovane vittima, attualmente funzionante.

La sua azione, naturalmente, cominciò a scuotere le coscienze.

Poi Don Luigi fu sollevato dall’incarico di parroco, per motivi di sicurezza.

Attualmente vive scortato, ha incarichi presso la Santa Sede ed è Consigliere del Ministro della Pubblica Istruzione Fioroni.

  “Voglio ringraziare sinceramente tutti, in particolare l’Assessore Vigliar ed i Dirigenti Scolastici. Con loro viviamo momenti di grande sinergia. Abbiamo un rapporto preferenziale con la scuola. E’ tra i ragazzi che nasce la nuova classe dirigente. – ha spiegato il Sindaco Antonio Romano – Oggi l’Agro Nocerino Sarnese non è più l’Agro degli anni ’80, non è l’Agro Nocerino Sarnese dell’epoca di Marcello Torre, di coloro che sono stati trucidati dalla camorra. E questo è potuto accadere grazie all’impegno costante delle forze dell’ordine. Abbiamo ancora tanta strada da fare. Don Luigi Merla ha dato oggi un grande insegnamento ai giovani. La legalità è legalità sempre: rubare una cassa di mele e rubare cinque mele è esattamente la stessa cosa. Dobbiamo insistere su questo aspetto, far prevalere l’aspetto culturale.Per questo voglio sottolineare che stamattina abbiamo l’onore di trovarci di fronte ad un uomo che hanno il coraggio di fare scelte coraggiose. Di fronte a questo coraggio dobbiamo inchinarci. Non è facile fare certe scelte. Dobbiamo evitare che persone come Don Luigi vivano nella solitudine. Dobbiamo fare rete. Queste dovrebbero essere cose normali, ma purtroppo ancora oggi non lo sono. A Don Luigi oggi porgo l’omaggio di questa città per questa scelta di coraggio”.

 “Si tratta di un incontro inserito nei percorsi della memoria. – ha detto l’Assessore alla Pubblica Istruzione, la prof.ssa Maria Laura Vigliar – E’ un percorso ideale, che parte dalla memoria e va oltre. Siamo convinti, infatti, che ricordare non basta. Bisogna comprendere i motivi per i quali si è consumato l’olocausto, dare ai ragazzi una prospettiva per il futuro, la speranza di un cambiamento. Di qui anche il titolo “Cambiare per non morire”. Don Luigi non ama definirsi un eroe, ma un umile servo di Dio. Noi, però, gli siamo grati per la grande determinazione con la quale si prodiga per i giovani con il suo messaggio di solidarietà. Sono valori come questo che costituiscono la base per la convivenza civile, l’unica via possibile. Don Luigi è un esempio per tutti e sicuramente saprà trasferire a ciascuno di noi quella passione che dà fiducia nel cambiamento”.

“Questa è una terra di camorra, è inutile negarlo. – ha esordito la moderatrice, la prof.ssa Ketty Volpe – Ma questi ragazzi e questi docenti, stando qui stamattina, dimostrano con forza di saper dire di no. Grazie all’Amministrazione ed all’azione politica che in questa città si sta portando avanti in questi anni, questa Nocera sta dicendo di no.

La presenza qui di Don Luigi Merola è davvero significativa. Questa è una terra delicata, calda, particolare, dove il ruolo della famiglia e della comunità ecclesiastica è fondamentale. Don Luigi davvero sa parlare a persone di tutte le età. E questo è importantissimo, perché è proprio a queste famiglie, a questi amministratori che bisognerebbe dare di più”.

“L’educazione alla legalità – ha esordito Don Luigi Merola – è la materia più importante di tute le altre. Senza le regole la nostra vita sarebbe il caos.

Quando io sono arrivato a Forcella non c’era nemmeno la scuola. La scuola, in un quartiere, in una città, è lo Stato, deve essere maestra di vita. Cari ragazzi, non potete perciò assolutamente perdere tempo a scuola. Le persone vanno guardate negli occhi”.

Poi ha raccontato la sua storia, passo dopo passo, ed ha parafrasato le parole della canzone “Pensa” di Moro, invitando i ragazzi ad usare bene gli occhi, la bocca e le orecchie. “La lotta alla camorra la fanno le forze dell’ordine. Voi, però, dovete essere padroni della vostra vita, e perciò dovete rispettare le regole. La paura è umana, ma nella vita bisogna fare delle scelte. Ci dobbiamo difendere con lo Stato e creare attorno a noi una rete sempre più salda. E nelle chiese bisogna fare oratorio, non i burocrati della fede. Gli insegnanti dovrebbero essere sempre solari e più pagati, le strutture scolastiche più belle ed accoglienti. Un prete in una zona è un vero e proprio educatore”.

Don Luigi Merola ha lasciato la parrocchia a Forcella il 24 giugno, ma presto inaugurerà il frutto di quello che è stato un sogno: una fondazione a Corso Malta, “La villa di Bambù”.