Crolli di Pompei:Fasano sollecita il Ministo Ornaghi
marted́ 17 gennaio 2012

ImageIl sen. Enzo Fasano scrive al ministro per i beni e le attività culturali, Lorenzo Ornaghi, per chiedere «provvedimenti robusti e urgenti» atti a prevenire l’ulteriore deteriorarsi delle condizione del sito archeologico di Pompei. Il senatore precisa, nell’atto ispettivo, di non voler strumentalizzare la situazione come accadde un anno fa con l’allora ministro Bondi in seguito al cedimento della Schola Armaturarum.

L’interrogazione nasce in seguito al crollo dello scorso 22 dicembre, quando a cedere è stato un pilastro del pergolato esterno di una delle abitazioni più importanti e belle del sito, la domus di Loreio Tiburtino. Crollo, quest’ultimo, preceduto il 22 ottobre dal cedimento di un muro romano realizzato nei pressi di Porta di Nola. E che comunque è solo l’ennesimo di una serie di crolli verificatisi negli ultimi anni. Stando al registro delle segnalazioni della soprintendenza, tra il 2003 e il 2011 si sono registrati circa una ventina di crolli, tra i quali, il più eclatante, il cedimento della Schola Armaturarum, su via dell’Abbondanza.

Da allora la situazione, nonostante l’attenzione mostrata per il sito, non è migliorata. Tra le cause principali dei crolli ci sono la mancata manutenzione (per tutto il sito sono disponibili solo 4 manutentori) e la pioggia. Stando alle previsioni degli esperti, i crolli si ripeteranno fino a quando non ci sarà la manutenzione ordinaria. Da qui la domanda del sen. Fasano al Ministro per i beni e le attività culturali circa «quali provvedimenti urgenti possibili intenda adottare per recuperare quelle strutture già interessate dai crolli sopra indicati e quali misure intenda promuovere al fine di arrestare il degrado in cui versa il sito archeologico di Pompei ed evitare così il ripetersi di ulteriori crolli».

La richiesta, tuttavia, è accompagnata da una precisazione: «L’interrogante è consapevole che una tale situazione non può essere addebitata a una sola persona, nel caso specifico al Ministro di riferimento, a meno che non si voglia cadere in sterili strumentalizzazioni come pure è accaduto in passato in maniera pesantissima con il ministro sen. Bondi, il quale, per analoghi cedimenti nel sito, fu linciato dalla stampa e dalle opposizioni – si legge nell’atto ispettivo - Ma l’interrogante è altrettanto cosciente che non possono essere messi in campo pannicelli caldi ma provvedimenti robusti e urgenti atti a prevenire l’ulteriore deteriorarsi delle condizione del sito».