Cava de' Tirreni: Rinvio a Giudizio Omicidio Ferrara
luned́ 07 aprile 2008

Omicidio Ferrara. Rinviato a giudizio dal gup Vito De Nicola, F.G. con l’accusa di omicidio colposo. L’uomo, che attualmente si trova in stato di libertà, travolse con il suo scooter Massimo Ferrara 24 enne della frazione Pregiato, che percorreva nel senso opposto via Luigi Ferrara. Intanto verrà notificato a breve al funzionario dell’Ufficio Tecnico Comunale, competente per le manutenzioni stradali, un avviso di garanzia per concorso in omicidio colposo. Il legale della famiglia, costituitasi parte civile nel procedimento penale, Artemio Baldi dichiara: “Il gup ha accolto tutte le nostre richieste a margine della prima udienza preliminare e ci possiamo ritenere soddisfatti. Probabilmente se 3 anni fa ci fossero state rotatorie e corsie di preicalanamento Massimo si sarebbe salvato”.  Era l’estate del 2005. Massimo Ferrara nelle ore centrali della mattina stava percorrendo via Luigi Ferrara, strada che collega il campo sportivo al centro della frazione. In un tratto pericoloso, e che solo ora è stato messo in sicurezza, Massimo trovò la morte. Mentre stava procedendo in direzione Pregiato, percorrendo la curva all’altezza dell’area prefabbricati, uno scooter proveniente dalla direzione opposta, sbanda, lo travolge. Ferrara nonostante il casco morirà poco dopo all’ospedale civile S.Maria dell’Olmo. Il pubblico ministero, Patrizia Gambardella, titolare delle indagini, dispone subito due perizie: una autoptica, una tecnica, avvalendosi di un ingegnere del collegio salernitano. Pochi giorni dopo l’incidente, il tecnico, insieme ai caschi bianchi che avevano provveduto alle prime ricostruzioni, si reca sul posto. Dalla perizia emergono tre punti salienti. Il primo che F.G. percorreva la strada ad oltre 70 Km/h, ben 30 km in più rispetto alla velocità consentita nei centri abitati, ma 40 in più rispetto a quella permesse dal codice della strada per curve a ridotta visibilità. Sia la curva che il limite di velocità erano segnalati. La carreggiata vantava uno stato precario di manutenzione. Ottima invece la segnaletica sia verticale che orizzontale. Ma il tecnico ha anche riscontrato la presenza di un tombino rotto, proprio nel tratto iniziale della curva. Tombino che  è stata concausa dell’incidente mortale, come si evince dalla perizia giurata. Sebbene il codice della strada impedisce la collocazione di tombini per la raccolta delle acque all’inizio di tratti in curva, quel tombino era li, parzialmente distrutto e affossato rispetto al livello della carreggiata. F.G. per evitare il tombino, nonostante l’alta velocità, sbando in curva. Il gup Vito Di Nicola, accogliendo la tesi tecnica, oltre a rinviare a giudizio F.G. per omicidio colposo, ha ordinato al pm Gambardella di inoltrare al funzionario dell’Ufficio Tecnico Comunale un avviso di garanzia per non aver controllato la manutenzione di via Luigi Ferrara. Concorso in omicidio colposo mediante omissione del controllo, il reato contestato. Ora il tecnico dovrà difendersi nella’udienza dibattimentale del prossimo giugno.   

Vincenzo Lamberti