Il paziente sarebbe arrivato direttamente al pronto soccorso per altre problematiche, apparentemente non legate al coronavirus. Solo dopo i medici, per maggior prudenza, hanno disposto il tampone e provveduto a chiudere il pronto soccorso dell’Umberto I di Nocera Inferiore. 

 Inizialmente sembrava non avere alcun sintomo che si potesse trattare di Covid-19. Ma dai successivi accertamenti sarebbero emersi elementi che hanno poi indotto i sanitari a disporre il tampone: l'obiettivo è capire se il paziente arrivato nel pomeriggio al pronto soccorso di Nocera Inferiore fosse o meno contagiato. 

Anche per questo motivo - in via precauzionale - è stato chiuso il reparto dell'ospedale "Umberto I", per consentire così di effettuare la sanificazione completa dei locali. 

Non è la prima volta che si verifica un episodio del genere a Nocera Inferiore: nel corso della cosiddetta "fase 1", a più riprese il presidio sanitario dell'agro si è trovato a fare i conti con situazioni del genere, che hanno indotto a più di un motivo di preoccupazione.

Questa volta, il paziente sarebbe arrivato direttamente al pronto soccorso per altre problematiche, apparentemente non legate al coronavirus. Solo dopo i medici, per fugare ogni dubbio ed evitare che la situazione potesse peggiorare, hanno disposto il tampone e provveduto a chiudere il pronto soccorso dell'Umberto I.

IL MACCHINARIO SALVAVITA DONATO DAI TIFOSI NOCERINI RIMANE ANCORA IMBALLATO

 Era diventata virale sui social la foto in cui ritraeva la dottoressa Sergio dell’Umberto I di Nocera Inferiore che abbracciava il nuovo macchinario imballato, arrivato dalla Germania, utile a salvare le vite di molti bambini nati prematuri. L’istantanea era stata scattata il 15 aprile scorso, dal Dottor Attilio Barabarulo che immaginava che l’apparecchiatura costata circa 30mila euro, donata dal cuore generoso dei tifosi della Nocerina, sarebbe stata messa subito in moto per aiutare i pargoli ricoverati nella Terapia Intensiva Neonatale. Ma il macchinario, nonostante sia passato più di un mese dall’arrivo a Nocera, purtroppo si trova nel deposito del nosocomio ancora imballato.

A segnalarlo è il quotidiano Il Mattino. Il respiratore non è ancora in funzione perché mancherebbe il collaudo da parte di un ingegnere della casa costruttrice. Ma per effettuarlo l’addetto ha bisogno di una delibera da parte dell’ASL di Salerno che al momento non è stata ancora pervenuta. Il reparto neonatale sta cercando in tutti i modi di poter avere l’ok da parte dell’azienda sanitaria locale dato che è essenziale per operare al meglio e salvare preziose vite umane.