Pagani. Pagani. Due giovani a bordo di uno scooter, uno dei quali senza casco, non si fermano all'alt intimatogli da una pattuglia della polizia in via Cesarano. Ne scaturisce un inseguimento concluso con uno sparo in aria a scopo intimidatorio da parte di un agente mentre i due fanno perdere le proprie tracce. È accaduto ieri sera a Pagani, dove sono stati rinforzati i controlli sul territorio a seguito del duplice omicidio di lunedì scorso. Ad intimare l'alt ai due giovani in sella allo scooter è stata proprio una pattuglia della polizia che da ieri presidia il territorio dell'Agro Sarnese Nocerino. I due giovani, successivamente, si sono recati presso la caserma dei carabinieri e hanno dichiarato di essersi allontanati precipitosamente non avendo compreso che a fermarli erano agenti in borghese. Da ieri, oltre ai poliziotti, nella zona sono stati inviati anche venti carabinieri deputati alla prevenzione del crimine, così come stabilito nel corso del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica di martedì presieduto dal prefetto di Salerno Claudio Meoli. Sul fronte investigativo continuano gli interrogatori e i riscontri alle dichiarazioni rilasciate dalle persone informate dei fatti. Sono state acquisite le registrazioni di una telecamera di videosorveglianza di un esercizio commerciale sperando che si possa vedere lo scooter utilizzato dagli attentatori o la sparatoria in piazza Corpo di Cristo. Celebrati ieri i funerali delle vittime dell'agguato di piazza Corpo di Cristo, mentre le indagini proseguono per risalire all'identità del commando di tre uomini che ha ammazzato lunedì scorso il tunisino Ben Manhud Abdelaziz, bersaglio dell'agguato, e il suo parente Sandro Cascetta, 33 anni di Malnate in provincia di Varese, colpito al cuore durante la sparatoria. Ieri mattina, il rito funebre nella chiesa del Corpo di Cristo, nella stessa piazza dove i due assassinati sono stati travolti dalla pioggia di proiettili calibro 9X21. A celebrare la funzione religiosa il parroco don Flaviano Calenda. Alle esequie dei due assassinati hanno partecipato poche persone. Ad attirare l'attenzione dei presenti quattro corone di fiori su cui si leggeva singolarmente i nomi di chi li aveva inviate: famiglia Fezza, D'Auria Petrosino, Sorrentino e De Vivo. Migliorano, invece, le condizioni del ferito Davide De Felice, anch'egli di Malnate, colpito durante l'agguato a un braccio. (Salvatore De Napoli)