Nocera Inferiore. Avviso di garanzia per due medici del reparto di urologia (tra quelli che hanno seguito la degenza post operatoria di Daniele Bisogno) dell'Umberto I Nocera Inferiore. La Procura di Salerno apre un'inchiesta sulla morte del giovane calciatore, sottoposto ad un intervento di asportazione del rene lunedì scorso. È stata, invece, rinviata a lunedì mattina l'autopsia del ventenne cavese morto a tre giorni dall’operazione subita all’ospedale nocerino a causa di una setticemia. A deciderlo il magistrato Amedeo Sessa, titolare dell'inchiesta che ha portato ora all'iscrizione nel registro degli indagati di due medici dell'équipe, diretta dal primario di urologia Roberto Sanseverino. Si cerca di ricostruire i tre giorni di calvario di Daniele all’Umberto I, finiti con la morte del giovane. Una fine che si sarebbe consumata (come denuncia la famiglia assistita dagli avvocati Raffaele Guerritore e Rita Califano) dopo due giorni di attesa, durante i quali Daniele avrebbe accusato forti dolori, coincisi con la comparsa di febbre alta (su 39 di temperatura) Il pm dovrà valutare le eventuali responsabilità in sala operatoria e soprattutto in corsia quando il giovane, ormai in reparto, sarebbe stato curato, sempre secondo la famiglia, con antidolorifici. In questa ottica, prima dell’autopsia già disposta dal pm che conferirà lunedì alle 10 l'incarico al dottor Giuliano Alfinito (come perito di parte è stato nominato dalla famiglia il medico legale Germano Baldi), saranno spediti altri avvisi di garanzia per approfondire le indagini su quanti hanno preso in cura il ragazzo. Al momento la versione ufficiale dei medici del presidio di Nocera resta quella delle prime ore: una complicanza causata da setticemia letale. Il primario Sanseverino non ha voluto rilasciare dichiarazioni, mentre il direttore sanitario Vincenzo Raiola attende i risultati dell'autopsia prima di avviare un'indagine interna, sebbene abbia già chiesto la cartella clinica del ragazzo. Voci ufficiose all'interno dell'Asl Sa 1 confermerebbero che il giovane è stato sottoposto a terapia antibiotica per scongiurare il rischio di infezioni. Gli sviluppi dell'inchiesta giudiziaria non possono però cambiare il dolore e lo strazio della famiglia Bisogno: papà Giovanni, gestore del campetto di San Martino, una figura storica del calcio cavese, presidente del Milan Club (passione condivisa con il figlio), la mamma Lucia Adinolfi, i fratelli Simone, Marco e Caterina. Lunedì Daniele era stato sottoposto all'intervento di asportazione di un rene, programmata da tempo per combattere una patologia renale. L'operazione era riuscita e il ragazzo era stato trasferito in reparto, poi le sue condizioni si sono poco alla volta aggravate. Fino a giovedì mattina quando i medici decidono di trasferirlo in rianimazione: le massicce dosi di antibiotici non bastano. Alle 15 Daniele muore per arresto cardiocircolatorio. «Un ragazzo d'oro», così lo ricordano i compagni della Virtus Metelliana la squadra dove Daniele aveva giocato l'anno scorso come centrocampista». Tanti gli amici che oggi hanno raggiunto la sala mortuaria. Anche sul web molti messaggi da parte delle squadre di calcio dilettanti di Cava: «Un saluto a Daniele. Resterai per sempre nei nostri cuori». (Simona Chiariello)