Il sindacato all’attacco «Decisione ufficializzata» Il patron a muso duro «Non caccio nessuno».
Chiude? Non chiude. Il Lloyd’s Baia hotel rimane con le sue porte spalancate, parola degli amministratori. Nonostante sia stato convocato per venerdì prossimo un tavolo presso l’ufficio provinciale del lavoro, su richiesta dell’assessore provinciale Massimo Cariello. Nonostante il 2 gennaio il direttore dell’albergo abbia annunciato la decisione di licenziare da parte della proprietà. Cariello spiega che la convocazione l’ha sollecitata su richiesta del sindacato UilTucs, di cui è segretario Raffaella Nomade. «Mi hanno spiegato che l’azienda intende licenziare 35 dipendenti dei 48 attualmente in servizio. Non essendoci chiare motivazioni di questa iniziativa, abbiamo attivato tutte le procedure necessarie per conoscere direttamente dall’azienda quale sia la reale situazione», dice Cariello. «Il titolare dell’albergo Francesco Soglia – racconta Raffaella Nomade – ha annunciato il 2 gennaio attraverso il direttore dell’hotel l’intenzione di mandare a casa i 35 dipendenti. Salvando solo i posti dei direttori di servizio, in tutto 13 dipendenti compreso il direttore». Inutili anche i contatti diretti tra la sindacalista e il titolare: «L’ho telefonato e lui mi ha detto con molta naturalezza: ”devo licenziare un po’ di dipendenti”. Sui motivi è stato evasivo, ma fermo nei propositi. Ho anche chiesto un tavolo di concertazione, ma la sua risposta è stata categorica: ”faccio a modo mio, licenzio e basta”. Raffaella Nomade aggiunge anche che alle sue rimostranze Francesco Soglia avrebbe aggiunto: «Me ne frego della illegittimità e dei diritti dei lavoratori». «La nuova struttura con meno di 15 dipendenti estrometterebbe il sindacato, il direttore dell’albergo ha detto ai dipendenti che se non avessero ostacolato il progetto sarebbero stati chiamati nel periodo estivo», conclude Nomade. L’albergo che vive una situazione di apparente tenuta economica, rischia di finire nel gorgo della Cit (compagnia italiana turismo), l’azienda di proprietà pubblica rilevata da Gerardo Soglia? La risposta che arriva dai titolari dell’albergo è che non c’è relazione tra le due aziende. La Cit appartiene al Gruppo Soglia e i siti internet ufficiali dalla Soglia corporate, indicano l’hotel assieme al Villa Soglia come appartenenti a Soglia turismo, azienda che fa capo al Soglia Corporate che appartiene a i fratelli Nobile, Francesco e Alessandro Soglia. La Cit invece è stata acquisita da Soglia hotel group che fa capo a Gerardo Soglia e alla famiglia della moglie Paola Girardi (seppure per una quota dell’8,5 %). Dal 2005 infatti Soglia hotel group e Soglia Corporate hanno preso strade diverse. Le due aziende distinte sono il risultato dello sdoppiamento delle attività originarie della famiglia Soglia. È proprio la capogruppo Soglia hotel group che vive oggi una situazione delicata. Impossibile parlare con il titolare, Gerardo Soglia, parlamentare di Forza Italia eletto a Salerno che ha trascorso le vacanze natalizie tra Salerno, Verona e Cortina. Impossibile avere da lui dirette conferme della situazione. Le informazioni sull’impero Soglia sono quelle degli scarni comunicati affidati a «fonti aziendali». Soglia ha acquistato la compagnia italiana turismo con una fideiussione di una banca tedesca della quale non è stata pagata l’ultima tranche di 7 milioni. La fonte spiega che per il pagamento era stata chiesta una dilazione al ministero per lo sviluppo economico e che tuttavia erano stati accantonati 3,5 milioni mentre l’altra metà della cifra era custodita in un conto vincolato della Aareal bank. La Soglia group però ha un indebitamento di 55 milioni e un fatturato di meno di 6 milioni. In più il capitale sociale (9 milioni) è in pegno all’Unicredit.
Il titolare: soltanto voci non caccio via nessuno
Avevate il tutto esaurito per Capodanno al Lloyd’s Baia Hotel? «Certo, tutto esaurito. È da gennaio che calano le richieste: in questa provincia non si fa niente, il territorio non offre niente e chiudiamo. Ma non licenziamo nessuno». Francesco Soglia, titolare del più grande hotel della città, smentisce categoricamente problemi economici e iniziative di licenziamento in tronco di personale. Ma ammette che aveva l’idea di sospendere per tre mesi una parte di personale. Quindi non licenziate? «Ma quando mai, sono voci che mette in giro qualcuno, per speculare». Speculazioni? «Da quando mio fratello Gerardo è deputato è scattata una guerra contro di noi». Perchè? «Non lo so, c’è sempre qualcuno che ha interesse a mettere in giro notizie false». Ma è il sindacato parla di licenziamenti, l’assessore provinciale al lavoro ha chiesto una convocazione all’Ufficio del lavoro… «Il sindacato non dice la verità. Li querelo, non dicono la verità». Ma non avevate incaricato il vostro direttore di preannunciare 35 licenziamenti? «Guardi avevamo pensato di licenziare per tre mesi proprio da gennaio a marzo». Appunto… «Senta sono mesi morti da sempre. Finito il pienone del fine anno, non si lavora fino alla primavera successiva. Quando l’albergo è semivuoto è inutile tenere tanto personale». Dunque si licenzia o non si licenzia? «Questo era il progetto, ma ora abbiamo cambiato idea…». Come mai? «Non capisco perchè un imprenditore non possa svolgere la sua attività in pace. Con chi devo discutere quali sono le strategie imprenditoriali da seguire se non con la mia famiglia e i miei collaboratori? Vede? Siamo perseguitati». Il vostro gruppo secondo il Sole 24 ore… «Ecco lo vede? Anche quel giornale ci perseguita…» Il gruppo in quale situazione si trova? «Il gruppo è una cosa diversa dall’hotel». Quindi non è nel gruppo? «Noi siamo fratelli e facciamo gruppo, ma il Lloyd’s non fa parte del gruppo Soglia». Nemmeno Villa Soglia? «Nemmeno». Quindi non ci sono difficoltà del gruppo a cui attribuire eventuali difficoltà della sua azienda? «Mi permetterà di dire che sono fatti nostri, questi». Niente crisi? «Ma guardi la crisi è generalizzata, ci sono difficoltà che ogni imprenditore deve affrontare, ed è libero di utilizzare i metodi che crede. Il delicato equilibrio di un’impresa non deve essere discusso pubblicamente, no?». La sua è una famiglia storica della provincia; l’hotel è prestigioso e il sindacato annuncia licenziamenti: se ne parla per questo… «Ma noi non possiamo discutere in pubblico delle strategie da adottare…». Ci sono 35 famiglie… «…Che possono rimanere tranquille perchè tanto non licenzio nessuno». Quando l’ha deciso? «L’ho deciso adesso, non licenziamo nessuno e i sindacati non dicono cose vere».
articolo di Gianni Colucci – Il Mattino