E’ stato il protagonista assoluto dell’eclatante impresa dei molossi in Toscana. Saldato subito il conto anche con la cattiva sorte
«Dedico la tripletta alla Lucchese ad un tifoso speciale: mio cugino che è scomparso»
• NOCERA INFERIORE. Ogni storia è una partita a sé. Capovolgendo il luogo comune, ecco l’impresa della Nocerina e di Roberto Palumbo, con l’incredibile 5-0 alla Lucchese, fino alle 15,00 di domenica scorsa capolista a punteggio pieno.
• Ogni storia è una partita a sé. Per la Nocerina l’impresa di Lucca è la vera ripartenza. Più della stessa Lega Pro ritrovata a fine giugno con la magnifica cavalcata playoff. Significa poter ambire ad una presenza doc tra i professionisti, significa aver reagito alla grande alla prima avversitá (ko con la Sangiovannese) e significa entusiasmo per l’ambiente (adesso due partite consecutive in casa con Bellaria e Sacilese).
• Ogni storia è una partita a sé anche, se non soprattutto, per Roberto Palumbo, il centravanti napoletano di anni 26, esaltatosi con tripletta personale. Ecco la spiegazione: «Avevo una partita aperta con la sorte, con la Sangiovannese il mondo s’era rovesciato. Metto un gran pallone verso la porta avversaria e prendo il palo. Vado a dare una mano in difesa e faccio autorete».
• Partita vinta e dedica speciale: «Giovedì scorso non c’ero nell’amichevole col Gladiator. Mio cugino, Raffaele Sorbino, è andato via troppo presto. I tre gol di Lucca sono per lui. Era il più grande tifoso, collezionava le magliette di tutte le mie squadre. Non è la prima tripletta che segno, ne ricordo due col Siracusa in D e nelle giovanili del Napoli ho fatto pure poker. Però la tripletta di domenica è di sicuro la più importante di sempreõ».
• La collezione di maglie è citare il curriculum di Roberto: giovanili del Napoli, Campobasso, Palermo, Padova, Taranto, Lavello, Melfi, Siracusa, Aversa e Nocerina (da gennaio 2009). Giá la maglia. E il numero? Punto d’incontro tra la scaramanzia del mister Matteo Pastore e la voglia di Roberto di sentirsi attaccante pure per casacca: «Il mister dá la maglia di centravanti ad un difensore centrale, è fatto così e lo fa da sempre. Con la Sangiovannese – conferma Palumbo – ho chiesto io la numero 9 ed è andata malissimo, non solo per me. A Lucca ho messo la maglia numero 11. E ora chi me la toglie?».
• L’ultimo 5-0 della Nocerina in trasferta nel 1991, in Serie D, sul campo del Sorrento, con tripletta che quella volta toccò all’attaccante indigeno Giovanni Liguori. Per quella attuale di impresa, Palumbo prova a dare spiegazioni ulteriori: «Eravamo determinatissimi e concentratissimi, su ogni azione, su tutti i palloni. Abbiamo punito la Lucchese mostrando concretezza eccezionale, approfittando di un manto erboso che dá la possibilitá di giocare veramente a calcio. In settimana c’era stato un gran lavoro. Il presidente, il direttore, i dirigenti, il mister: tutti accanto a noi e noi subito a capire che occorreva una reazione con gli attributi. E’ arrivata oltre qualsiasi previsione, nessuno poteva immaginare di tornare col 5-0, è successo e siamo tutti contenti, assieme ai tifosi».
• Il gol più bello? La rosa che non colse: «Il tiro con la Sangiovannese era perfetto, cerco ancora adesso di capire perché è andato a sbattere sul palo».
Marco Mattiello
Fonte: La Città