Ieri cerimonia significativa per il 4 Novembre a Nocera Inferiore.

Il Sindaco Romano: “In questo momento difficile per il Paese, abbiamo ancor più bisogno di valori e di punti di riferimento” 

 

Anche quest’anno, con questa semplice cerimonia, l’Amministrazione Comunale ha reso omaggio a quanti hanno sacrificato la loro vita nella missione di cittadini in armi.

Il 4 novembre 1918, novantauno anni fa, aveva termine il primo conflitto mondiale: la “Grande Guerra”, un evento che ha segnato profondamente l’inizio del XX secolo, determinando radicali mutamenti politici e sociali.

Sono intervenuti il Sindaco Antonio Romano, i Consiglieri ed Assessori del Comune di Nocera Inferiore, i Dirigenti ed il Segretario Comunale, i rappresentanti di tutte le Forze dell’Ordine e del mondo della Scuola, nonché l’Assessore Provinciale Adriano Bellacosa.La cerimonia è stata caratterizzata dalla significativa presenza delle delegazioni degli studenti, e soprattutto dai messaggi che alcuni giovani allievi nocerini hanno voluto leggere nell’occasione.

“Sono particolarmente felice di poter vivere questo momento di commemorazione del 4 novembre assieme a tanti giovani studenti, la nostra speranza per il futuro. – ha detto il Sindaco Antonio Romano – E’ a loro che dobbiamo rivolgerci in maniera particolare. Proprio oggi, in un momento difficile per il nostro Paese e le famiglie, che si trovano a vivere una crisi e difficoltà economiche, è ancor più importante sottolineare l’importanza dei  valori, quelli attorno ai quali dobbiamo costruire la nostra vita. Oggi più che mai, a quasi un secolo di distanza, le Istituzioni sono chiamate a riannodare i fili della memoria, per condividere e costruire tra nuove e vecchie generazioni un senso profondo della Storia, che non va né archiviata né strumentalizzata. Il nostro grazie, perciò, va ai soldati di ieri e a quelli di oggi, a tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita in nome della Patria, e che ogni giorno difendono la nostra Bandiera in ogni parte del mondo.

 

Tuttavia, dobbiamo riflettere. Dobbiamo costruire un futuro diverso. Non possiamo più consentire che i nostri ragazzi perdano la vita, il bene più prezioso, nel difendere la nostra Libertà. Non possiamo continuare a registrare vittime e morti, anche nel corso delle missioni di pace. Dobbiamo farci tutti portatori di speranza. I Governi devono interrogarsi, insistere nella propria azione, affinché si possa consolidare un processo di democratizzazione che liberi davvero i popoli e ridoni serenità a tutti noi.”