Cava de’ Tirreni. Cresce la tensione per il consiglio comunale del 15 luglio. L'argomento posto all'ordine del giorno sul destino delle 11 abitazioni abusive costruite dopo il 2003 e già requisite al patrimonio pubblico è servito a richiamare alla mente le vicende dei mesi scorsi, quando 4 fabbricati abusivi, costruiti in zone ad alto rischio idrogeologico, furono demoliti. Nella mattinata di ieri in commissione consiliare Urbanistica il tema è stato affrontato. L'opposizione (An, Forza Italia, i gruppi Barbuti e Baldi) ha insistito perché in consiglio comunale fossero esaminati i singoli casi. L'opposizione ha sostenuto apertamente e chiaramente di essere schierata perché i fabbricati vengano dichiarati di pubblico interesse e risparmiati alla ruspa. Ma solo il consiglio comunale lo potrà decidere con delibera consiliare.
Di qui l'appello alla stessa maggioranza per una azione bipartisan. «Ho sostenuto che ci troviamo in presenza di un allarme sociale, gettare fuori dalle case undici famiglie oggi significa non essere in condizione di poter dare risposte concrete alle loro attuali esigenze. È un dramma che tocca tutti, pur riconoscendo che l'abuso è stato commesso», spiega Alfonso Laudato che non si nasconde che il consiglio comunale è chiamato ad una decisione forte e che i singoli consiglieri dovranno rispondere ognuno a se stesso. Ma il consiglio comunale è chiamato anche ad altri impegni come il bilancio, la questione Senatore, il presidente della SeTa e l'approvazione del documento organizzativo strategico per la redazione del Puc. Su questi temi, già prima del consiglio comunale, ci tornerà il sindaco venerdì prossimo quando incontrerà la città al termine del suo secondo anno di legislatura.
Su questi temi Gravagnuolo, in particolare sul problema degli abbattimenti, non si è mai sottratto. Ha sempre sostenuto che il suo obiettivo è il ripristino della legalità, ma non si è opposto perché fossero percorsi, sempre nel rispetto della legge, vie che possano alleviare il disagio. Intanto il comitato «Casa Sicura» è in allarme. Teme che gli ulteriori abbattimenti possano compromettere il cammino avviato con la richiesta di una nuova perimetrazione delle zone ad alto rischio e dei vincoli paesaggistici che limitano il territorio cavese. Intanto qualcosa è iniziato a muoversi. Nella giornata di ieri in commissione urbanistica con un voto bipartisan unanime è stato dato l'avvio per uno studio teso alla modifica del vincolo paesaggistico, affidato al dirigente Luca Caselli. (Giuseppe Muoio)