Blitz nel paese degli abusivi. Costruzioni fuorilegge a S. Marzano.

Operazione della procura di Nocera. L’indagine partita dopo la bomba contro un imprenditore.

 

San Marzano sul Sarno. Una bomba, sì una bomba per far capire chi a San Marzano sul Sarno comandava nella gestione di tutti gli affari edilizi. Una bomba per far capire ad un commerciante vesuviano che a San Marzano non poteva realizzare neppure un metro quadrato o un metro cubo senza l’autorizzazione della cupola politico-affaristica. Sono amministratori, tecnici comunali, progettisti che hanno ipotecato l’attività edilizia di San Marzano sul Sarno. «Guagliù, ’e guardie…» si dicono sottovoce i giovani che sostano dinanzia al bar del paese, sconcertati per l’arrivo, fin dalle otto del mattino, di decine e decine di pattuglie di carabinieri che saranno impegnati per l’intera giornata a sequestrate sessanta sottotetti e quattro lottizzazioni edilizie (la legge prevede la confisca con il passaggio dei beni al patrimonio comunale). Le concessioni per i sottotetti tutte illegittime tanto da consentire ai proprietari delle case di costruire un nuovo piano alle palazzine disseminate su questa terra dorata che un tempo garantiva ortaggi di prima qualità oltre il pomodoro noto nel mondo. E, soprattutto, sono state sequestrate quattro nuove lottizzazioni edilizie. Per ora le ipotesi accusatorie della procura della Repubblica di Nocera Inferiore (pm Guarino e Russo, coordinato dal procuratore capo Romano) sono tutte centrate sui reati urbanistici oltre che abusi di ufficio e falso. Ma da qui a qualche ora l’inchiesta, partita nel 2006, potrebbe lievitare sul fronte prevedibile della corruzione. «Quel che è certo – spiega il maggiore Massimo Cagnazzo, comandante della compagnia di Nocera Inferiore – è che abbiamo svolto indagini sull’esistenza di forti interessi del capo dell’ufficio tecnico e sportello unico edilizio del Comune di San Marzano sul Sarno, il quale era riuscito ad allacciare rapporti di cointeresse tra tecnici, liberi professionisti ed altri, per mantenere il controllo e la gestione del settore dell’edilizia residenziale». Fin qui l’investigatore di razza che ieri mattina ha guidato il maxiblitz di San Marzano sul Sarno con circa cento carabinieri coordinati dal tenente Erich Fasolino del reparto operativo di Nocera Inferiore. Ci sono due consulenti della procura di Nocera Inferiore che hanno disvelato il meccanismo della cupola politico-affaristica di San Marzano sul Sarno. Il sottotetto? Non c’è dubbio che si può fare, secondo la nuova normativa regionale ma è possibile autorizzarlo per un massimo di 2 metri e 39 centimetri nel punto luce più alto di un manufatto con gli spioventi. Se non ci sono pendenze nel solaio si realizza un nuovo piano dell’abitazione, alto al centro come ai lati del perimetro due metri e trentanove centimetri. Un gioco da ragazzi, fatto da oltre sessanta proprietari di immobili che, prim’ancora di cominciare i lavori, sanno bene che hanno le coperture necessarie. Il dirigente dell’ufficio tecnico è indagato, ma nelle prossime ore potrebbe toccare ad un geometra molto attivo nel mecccanismo affaristico dell’edilizia di San Marzano sul Sarno. La prima fase delle indagini riguarda 91 indagati: concorso in abuso d’ufficio, violazione delle norme edilizie e falso materiale, tutti reati contestati a committenti, tecnici progettisti. Insieme all’informazione di garanzia i pm hanno firmato anche il contestuale decreto di sequestro preventivo d’urgenza.

Le prime mosse dell’Antimafia

L’inchiesta sullo scandalo edilizio di Nocera Superiore nasce anche come «costola» di una indagine della Direzione distrettuale antimafia della procura di Salerno. Nel corso del 2007 una serie di esposti sulla situazione di San Marzano sul Sarno erano stati indirizzati alla procura nocerina, di qui l’avvio delle indagini. Negli stessi giorni, nelle indagini su una serie di attentati emerse un collegamento tra un attentato dinamitardo ad un commerciante vesuviano e l’attività edilizia di quest’ultimo, del tutto lecita, a San Marzano. La «colpa» di questo imprenditore è che non si sarebbe rivolto alle persone «giuste» della cupola affaristica di San Marzano.

Il sindaco: i sequestri operati anche dai vigili.

Intorno alle dieci del mattino Franco Grimaldi, commercialista e sindaco di San Marzano sul Sarno, sfreccia con la sua Mercedes coupè proprio accanto alle auto dei carabinieri che in via…stanno sequestrando un fabbricato. «Sindaco, cosa succede a San Marzano?» «Niente, cosa è successo?» «Sindaco, stanno sequestrando mezzo paese, un’inchiesta della procura di Nocera Inferiore sugli abusi edilizi…» «Noi i cantieri li abbiamo già sequestrati con i vigili urbani…» Non c’è altra parola del sindaco, nè comunicato ufficiale dell’amministrazione comunale, nella giornata del maxi blitz contro gli abusi edilizi che sono collegati ad una cupola politico-affaristica ancora tutta dentro le carte dei magistrati nocerini. Nello stesso giorno del maxiblitz, quasi come una sorta di telepatia operativa, c’è sui giornali locali la notizia di quattro sequestri di abusi edilizi operati dalla polizia locale: sette denunce, quattro sequestri, perfino ordinanze di abbattimento. Poi arrivano i carabinieri. Fermento e tensione in comune, nella giornata del maxi blitz dei carabinieri. Si fa l’elenco delle pratiche nel mirino, si contano i cantieri sequestrati dai carabinieri sulla base dei decreti dei sequestri preventivi di urgenza notificati ai proprietari degli immobili ed ai tecnici. Mai fin troppo tranquillo il comune di San Marzano sul Sarno che comparve nell’elenco dei comuni salernitani, insieme a Pontecagnano Faiano, rassegnato dal procuratore Apciella alla commissione antimafia. In quei giorni l’amministrazione comunale replicò alle notizie di stampa sostenendo la tesi di un’azione amministrativa tesa alla salvaguardia della legalità.

 

L’ELENCO Tecnici e proprietari ecco i nomi

Nicola Annunziata, dirigente responsabile area tecnica; i progettisti: Lucio Caliendo; Pasquale Vastola; Roberto Esposito, Luigi Sirignano; Emilio Brancelli; Silvio Iaquinandi; Massimo Perrino; Ferdinando Orza; Alfredo Califano; Antonio Tiberio; Immacolata Martucci; Gennaro D’Avino; Franco D’Angelo; Gerardo Falcone; Antonio Carraturo; Aurelio Calenda; Alfonso Calabrese; Antronio Raffaele Mariniello. I proprietari: Raffaele Casalino; Salvatore, Raffaele e Maria Coppola; Michele Iaquinandi; Rocco Farina; Raffaele Piscitella; Aurelio Carotenuto; Lello Fabbi; Biagio Pascale; Pasquale Pelosi; Vincenzo Pelosi; Francesco De Prisco; Ponziale Pascale; Mariano Buono; Pasquale D’Avino; Gennaro D’Avino; Maria De Prisco; Antonio Petina; Salvatore Viscardi; Francesco Coppola; Michele Oliva; Antonio Di Palma; Grazia Coppola; Francesco Monteverde; Maria Carmela Ambruosi; Carolina Aquino; Ferdinando Angrisani; Rosa Coppola; Filomena e Rosa Marsico; Anna Rita Celentano; Raffaella Viscardi; Maria Ciancia; Saverio Annunziata; Maddalena Pelosi; Maria Avino; Alfonsa Pelosi; Giuseppe Califano; Elena e Maria Coppola; Antonio Liberato e Annunziata Teresa; Pietro Oliva; Lucia De Prisco; Giulio Franza; Antonia Viscardi; Giusppe Barretta; Rafaele e Gaetano Nocera; Gioacchino Grimaldi; Gaetano Cuomo, Mariano Orza; Luigi Perretta; Raffaele Pignataro; Teresa Coppola Mariamburgo.

da Il Mattino