Un ultimatum ai vertici regionali del Pdl (colpevoli di stare tardando troppo nella definizione di alleanze ed equilibri) e una richiesta al partito nazionale (quella di conservare, anche in caso di candidatura, la presidenza della commissione Difesa dellaCamera). Sono le due carte giocate ieri da Edmondo Cirielli.
• A questi due elementi ha legato la sua scelta di correre o meno per la presidenza della Provincia, come vorrebbe l´indicazione del tavolo salernitano della coalizione. Ai coordinatori regionali, Cosentino e Landolfi, lancia un aut aut: «In mancanza di una decisione rapida, in non più di dieci giorni, accetterò la richiesta della base del partito». Aggiunge però che la sua scelta sará legata all´approvazione dei vertici nazionali, a cui chiede di preservare la presidenza della commissione. «L´approvazione del ministro Mara Carfagna c´è giá, condivide la mia candidatura e considera impensabile che io non continui il percorso romano».
• Nell´aula consiliare della Provincia, dove ieri mattina si è svolto l´incontro "An verso il Pdl", gli altri relatori applaudono. Cirielli è il candidato ideale per i parlamentari Enzo Fasano e Nino Paravia, per per il commissario provinciale Iannone, il coordinatore cittadinoCammarota, per l´avvocato Sarno e il capogruppo provinciale Odierna. «Purtroppo i coordinatori regionali ci stanno facendo perdere un po´ troppo tempo – sottolinea Cirielli – Dovevano giá avere deciso in quale provincia c´era un nome di An e dove uno di ForzaItalia. E vorremo sapere se ci sará un accordo con l´Udc».
• Critiche condivise da Paravia, che parla di «percorso troppo lento, tanto nella formazione del Pdl quanto e nella scelta dei candidati».Di fatto, però, la campagna elettorale del centrodestra è giá partita e ieri non si sono risparmiati strali tanto al sindaco De Luca quanto al presidente uscente Angelo Villani. «Come uomo ne ho un giudizio positivo – premette Cirielli – ma la sua coalizione ha fallito, governa con i debiti e con poca trasparenza. La Provincia è stata anche travolta da uno scandalo (l´inchiesta sugli appalti n.d.r.), di cui ora non si sa più nulla. Va bene che durante le indagini ci sia silenzio, ma non mi pare che le Procure salernitane si siano comportate allo stesso modo quando sono stati indagati, magari per minuzie, nostri sindaci».