LA CRISI, TREMONTI E I RISTORATORISondaggio Mondiale sullo stato dei Ristoranti di Cucina italiana. di Cirino Carroccio *
Ricordo che intorno ai primi anni settanta, tutte le volte che sentivo la parola “crisi”, intonavo il motivetto della canzone: “Ma cos’è questa crisi”.L’avevo sentita interpretata dal comico romano Fiorenzo Fiorentini (do you remember?), che l’aveva ripresa da una canzone del 1933 chiaramente ispirata alla crisi mondiale del 1929. Si tratta ovviamente di una canzoncina “da niente”, tanto per sorridere su un evento drammatico ma il testo,nella sua semplicità, fornisce la versione di una delle cause della crisi e di come affrontarla, sia nel merito che nello spirito.Cosa direbbe il nostro Ministro Tremonti leggendo le strofe della canzone: “ mettiamola giù così”:Si lamenta l'impresario che il teatro più non va, ma non sa rendere vario lo spettacolo che dà: Ma cos'è questa crisi? Metta in scena, un buon autore, faccia agire un bravo attore, e vedrà… che la crisi pa…sserà! “Prodotti innovativi, creativi e di qualità, nella migliore tradizione italiana, per battere la concorrenza”Un riccone, avaro e vecchio dice: "Ahimé, cosi non và… vedo nero nello specchio… chissà come finirà…" Ma cos'è questa crisi?Cavi fuori il portafogli, metta in giro i grossi fogli e vedrà… che la crisi pa…sserà! “Investire, investire, ancora investire, con coraggio ed ottimismo. Non tenere immobilizzati i capitali ed evitare speculazioni finanziarie”Si lamenta Nicodemo della crisi, lui che và… nel casino di San Remo a giocare al baccarà: Ma, sai com'è,… la crisi! Ma cos'è questa crisi? Lasci stare il gavazzare, cerchi un po' di lavorare, e vedrà… che la crisi pa…sserà “ Non si risolvono i problemi tentando la fortuna al gioco, sia questo il gioco del lotto, il gratta e vinci o la borsa. Non è tempo di baldoria ma di lavoro ed impegno serio” Tutte quante le Nazioni si lamentano cosi! Conferenze, riunioni, ma si resta sempre lì: Ma cos'è questa crisi? Ah… la crisi! Si rinunci all'opinione della parte del leone e vedrà… che la crisi pa…sserà! “Esperti, opinionisti, industriali, banchieri, politici… le ricette di soloni che, in diversa misura, sono gli stessi che hanno determinato la situazione attuale” L'esercente, poveretto, non sa più che cosa far… e contempla quel cassetto, che riempiva di danar: Ah… la crisi! Mannagg… Ma cos'è questa crisi? Si contenti di guadagnare quel ch'è giusto, e non "grattare"… e vedrà… che la crisi pa…sserà! “Non ci commuovono le lacrime di coccodrillo. Chi ha guadagnato lucrando sulla congiuntura favorevole, chi ha guadagnato ben oltre i propri meriti magari approfittando dell’introduzione dell’euro, chi ha fatto valere una posizione dominante nel mercato, anche in quello immobiliare, sappia ora che o cambia registro o rischia di affondare lui con noi tutti” “E per finire”chi ce l'ha li metta fuori, circolare miei signori… e, chissà… che la crisi finirà! Il motivetto, se interessa, si può ascoltare, all’indirizzo: www.dariosalvelli.com/2008/10/ma-cose-questa-crisi Abbiamo un po’ scherzato. Certamente il nostro Ministro dell’economia non ce ne vorrà se gli mettiamo in bocca delle semplicità in presenza di una crisi che ha origini lontane e che non è dovuta solo a fattori finanziari e a comportamenti scarsamente etici. Una crisi ( facciamo anche noi i soloni) che, almeno in Italia, inizia con l’abbandonare l’industria dei beni, il rifiuto della fabbrica nell’errato concetto che il nostro futuro era nel terziario, in una società di servizi, dimenticando le nostre capacità inventive e di trasformazione creativa di materie prime. Il sondaggio Una lunga premessa, tanto per stimolare l’appetito, per sondare la crisi del “mangiare”. Un sondaggio per conoscere e capire come, e se, la crisi ha investito il settore della ristorazione italiana. Crisi dei consumi nei Ristoranti in Italia e nei Ristoranti Italiani nel mondo. Crisi quindi dei produttori, delle esportazioni delle eccellenze eno gastronomiche, degli importatori e distributori, crisi dell’intero “comparto” agro alimentare. Il Ristorante è il termometro per misurare l’incidenza della congiuntura negativa sui consumi. E’ l’anello, il crocevia, il punto di confluenza dove si registrano le difficoltà economiche del consumatore che si ripercuotono sulla filiera che dal produttore porta all’esercente. Le analisi sulle ragioni che hanno determinato questa crisi nel mondo, sono ancora in corso e difficilmente, in un ragionevole lasso di tempo, condurranno a dei risultati universalmente condivisi. Questo non deve stupire sia per il gran numero di parametri in gioco, sia per le difficoltà di dare un univoco peso alle variabili, ma soprattutto perché le cause, hanno incidenza diversa secondo il Paese e lo stato economico – sociale costituente il mercato di riferimento. Si può affermare, senza tema di smentita, che alcuni Ristoratori affermeranno di non sentire, nel loro business, alcuna crisi, per altri invece la situazione è drammatica e così “nera” da paventare una chiusura dell’attività. Certamente un sondaggio per certificare uno status quo sarebbe fine a se stesso e quindi privo di indicare soluzioni. La situazione, torniamo a ripetere, non coinvolge solo i “Ristoranti”, ma tutta la catena produttiva e commerciale che, a sua volta, incide sulle esportazioni del Paese.Si tenga presente che come molti nostri prodotti leader mondiali (auto Ferrari, moda, città d’arte, opera lirica, squadre di calcio…) sono un traino per altre eccellenze italiane, anche la cucina, ed i vini del Bel Paese, costituiscono il traino di un modello di vita che incrementa il turismo, il design, l’arredamento, l’architettura …. Un sondaggio, quindi, per sapere dai diretti interessati e da chi si trova in prima linea, il proprio atteggiamento di fronte alla crisi. Una crisi della quale non si conosce la durata e la profondità. Un’indagine per conoscere quali interventi s’intende mettere in atto per invertire la tendenza negativa: Quali le attese, quali gli aiuti, quali partner ricercare? Intervenire sul restyling del locale?Rivedere i prezzi del menù? Rivisitare i “piatti” o le portate? Un’alleanza con i produttori e/o con gli importatori – distributori?Diversificare l’offerta o il business?Trovare un partner con il settore del turismo e/o con lo spettacolo, l’arte, la musica? Puntare sulla formazione, l’istruzione, sui corsi e gli stage per il personale e/o impegnarsi nella divulgazione del “sapere” nei riguardi del consumatore?Come s’intende avvalersi della stampa, della pubblicità, delle diverse forme promozionali? La ricetta che discenderà da una competente interpretazione dei dati che scaturiranno dal sondaggio, non sarà, per quanto detto prima, una ricetta universalmente valida per tutti, ma servirà a dare un orientamento comune. * * * Assodato che è il “mondo” l’area geografica da esplorare Scelto il periodo d’effettuazione del sondaggio:· lontano dai giorni delle feste – non ancora finito gennaio, il primo mese di questo incerto 2009. Definita la categoria professionale degli intervistati:· i ristoratori, proprietari o gestori, di Ristoranti di cucina italiana. abbiamo, con l’ausilio di un’esperta statistica e la fondamentale collaborazione di Lorella Del Grosso (Professionisti SRP), definito ed omogeneizzato il campione e predisposti i quesiti. I risultati, suddivisi per Nazioni e per macro Regioni per l’Italia, saranno resi pubblici nelle forme più idonee a dare risalto alle problematiche del settore. * Membro del Direttivo Ciao Italia-Associazione dei Ristoratori Italiani nel Mondo * Presidente Professionisti Sviluppo Realizzazione Progetti