Nocera Inferiore. Violentissima reazione del canonico e rettore del Santuario di Maria Santissima dei Miracoli di Montalbino, al quale fu affidato la presidenze del «Comitato per Montalbino» dopo poco tempo dal 4 marzo 2005 giorno in cui avvenne il disastro della frana che distrusse case e opifici, causando tre vittime. Monsignor Pietro Califano ha saputo che, dopo quella terribile serata, tutto è rimasto fermo al palo; cosa questa confermata dal sindaco Antonio Romano e dai tecnici del Comune che sovrintendono alla frana di Montalbino Monsignor Califano, che sino a poco tempo fa ha diretto il battagliero mensile «La croce del Sud», non ha perso tempo.
Di fatto ha impugnato l’arma del linguaggio menando fendenti a desta e a manca. «Vennero in chiesa a Montalbino – dice il rettore del Santuario caro ai nocerini – davanti a centinaia di fedeli che gremivano il tempio, e affermarono che il progetto per la messa in sicurezza della zona colpita era pronto, così come era pronto un finanziamento di tre milioni e mezzo di euro per il primo intervento…Buffoni, ciarlatani, mistificatori – grida Monsignor Califano – ora si viene e sapere che non esiste niente che tutto è finito nei meandri della Regione Campani, o presso l’assessorato della Protezione Civile di cui è titolare il nuovo responsabile l’onorevole Walter Galatini di Genova». Qualche giorno fa, fu molto realistico il vice presidente delle giunta Regionale l’on. Antonio Valiante. A Chi gli chideva di dare una mano alla gente di Montalbino di Nocera Inferiore, rispondeva: «Noi, come giunta, approviamo i progetti. Sino a quando essi non arrivano in giunta, non si può dare nessuna mano». Dunque quel progetto, già pronto e finanziato, in giunta non ancora è arrivato. Ma a questo punto la domanda legittima è: «esiste ancora, o meglio è mai esistito?». «Ed allora dove si trova? – si chiedono il sindaco Romano e i tecnici del Comune – il progetto già pronto e finanziato?» In realtà, sono pochi a saperlo.
Quello che si sa è che il responsabile del settore è Michele Palmieri, e il tecnico che avrebbe in cura la «pratica Montalbino» è l’ingegnere Pasquale Fontana un tecnico di provate capacità, dell’assessorato alla Protezione Civile. Ma a fronte di questa «dimenticanza», che vede tutti i colpiti dalla frana del 4 marzo del 2005 ancora in attesa di essere risarciti per i danni subiti, e con tutta la zona ancora sconvolta, Monsignor Califano continua nella sua battaglia e grida ai quattro venti: «Bugiardi e menzogneri, ebbero pure il coraggio di porre la prima pietra per realizzare la strada che porta al santuario dei Miracoli di Montalbino sconvolta dalla frana». Don Pietro Califano, promette battaglia: «Il disastro di Montalbino non può e non deve essere dimenticato. Almeno come dignità e segno di rispetto per le vittime di quell’evento».
(Gennaro Corvino)