Pomodoro sicuro con il progetto del Cnr

Nocera Inferiore. Sta per concludersi la sperimentazione del progetto «Campo sicuro per un prodotto sicuro». L'Istituto di scienze dell'alimentazione di Avellino e quello di chimica biomolecolare di Pozzuoli, entrambi del Cnr, hanno stipulato un accordo con alcune aziende agricole dell'Agro nocerino per una coltivazione controllata di prodotti alimentari, in particolare Dop (pomodoro San Marzano e cipollotto nocerino e altri). A questo progetto lavoreranno i ricercatori Rocco e Pietro Paolo De Prisco. «La crisi rifiuti e della diossina – afferma il professor Rocco De Prisco – ha generato in Italia e all'estero una psicosi contro i prodotti agricoli Made in Campania, con gli acquirenti che spesso li rifiutano. In tanti casi si tratta di un allarme ingiustificato, in altri, è una preoccupazione che ha un fondamento per la presenza in alcuni terreni di metalli pesanti».

Il progetto dei due istituti del Cnr prevede: monitoraggio di eventuali fattori genotossici (metalli pesanti, diossina e altro) nel terreno e le analisi delle acque superficiali e profonde, dei fitofarmaci impiegati nella coltivazione, e degli inquinanti presenti nell'aria. Alla fine degli accertamenti, i due Istituti del Cnr rilasceranno una certificazione che accompagnerà il prodotto nella sua commercializzazione. «L'indicazione delle analisi fatte, dei metodi seguiti per gli accertamenti e di altri parametri – aggiunge Rocco De Prisco – rassicurerà commercianti, importatori e consumatori e consentirà a chiunque di verificare la qualità dei controlli eseguiti sui prodotti agricoli. In tal modo, ogni allarmismo potrà essere tacitato con dati scientifici garantiti da istituti di ricerca noti anche all'estero, onde evitare la speculazione contro i prodotti campani. Anzi, proprio queste garanzie aprono nuovi e più remunerativi mercati per agricoltori e esportatori. Pochi giorni fa sono stato in Inghilterra e i prodotti agricoli certificati hanno raggiunto elevati prezzi di vendita: un melograno a sette euro ciascuno, un'albicocca sui tre euro l'una, e i pomodori a quattro euro a chilo, pur essendo prodotti di minor qualità nutrizionale e di minor gusto rispetto a quelli coltivati in Campania». (Salvatore De Napoli)