• Non è mancato un richiamo all’unitá e alla sinergia tra istituzioni nell’ambito dei festeggiamenti in onore di San Prisco. A farlo è stato il vescovo diocesano, monsignor Gioacchino Illiano, che ha dimostrato quanto ha a cuore le sorti della valle del Sarno e dei suoi cittadini. Illiano ha invitato i cittadini dell’Agro ed i suoi rappresentanti a fare quadrato per superare le difficoltá. • L’esortazione è arrivata al termine della conferenza culturale programmata nell’ambito della Giornata Priscana. Alla presenza del sindaco di Nocera Inferiore, Antonio Romano, e di due giuristi quale il giá presidente del tribunale, Stefano Pignataro, ed il giá procuratore della Repubblica, Domenico Romano, il prelato ha fatto una veloce, ma puntualissima riesamina di quanto è accaduto nell’ultimo periodo. • Illiano ha preso coscienza delle difficoltá ed ha invitato gli amministratori «a mettersi insieme». Per l’ennesima volta ha chiesto «per il bene della collettivitá dell’Agro nocerino-sarnese», che si cominci «a pensare con una testa, in modo sinergico e non con tredici teste». Con una politica dell’unitá, quindi, si potrebbe realmente «mettere in campo quanto di buono si può fare per la nostra terra». Un appello che ieri il presule, in occasione della sua forse ultima Giornata Priscana da vescovo titolare, ha voluto ribadire. Monsignor Illiano ha poi responsabilizzato la cittá di Nocera Inferiore ed i suoi amministratori perché «non me ne vogliano gli altri, ma Nocera è capofila». Quindi, da questo territorio dovrebbe nascere un qualcosa per il riscatto, che tarda ad arrivare: «Come Nocera ha cominciato a rallentare – ha aggiunto – così hanno rallentato le altre cittá». Il monito vescovile è arrivato nel giorno in cui si ricorda liturgicamente il patrono della diocesi di Nocera-Sarno e della cittá di Nocera Inferiore. Una festa che richiama alle radici del cattolicesimo nell’Agro e che si riveste di maggiore importanza grazie al Giubileo straordinario indetto per la riapertura della cattedrale. Argomento quest’ultimo al centro della conferenza culturale di ieri. A relazionare l’architetto Vincenzo Piccolo, progettista e direttore dei lavori, che ha accennato a quanto c’è da approfondire «come lo studio dell’abside ancora murata», ed il professore Teobaldo Fortunato, il quale ha parlato dell’importanza del busto argenteo del patrono: «Risale a 240 anni fa. La decisione di esporlo è una scelta importante per i credenti, ma un grande servizio alla comunitá scientifica». Non è mancato il saluto del vicario, monsignor Mario Vassalluzzo, che ha ripreso una lettera episcopale del 1994 «per la costituzione di un comitato pro-vescovado».

l'articolo è tratto dall'edizione on line del quotidiano LA CITTA' di SALERNO dell' 11 maggio 2010

l'articolo è di Salvatore D’Angelo